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Paride Benassai è tra i protagonisti di “From Scratch. La forza di un amore” su Netflix con Zoe Saldana

L’attore palermitano, regista e autore di testi teatrali Paride Benassai è tra i protagonisti di “From Scratch. La forza di un amore”, miniserie drammatica di Netflix, una storia interculturale tratta dal libro di memorie dell’attrice Tembi Locke. Uscita il 21 ottobre e diretta da Dennie Gordon e Nzingha Stewart, la serie è stata accolta favorevolmente dalla critica internazionale e ha registrato un travolgente successo di interazioni con oltre 106 milioni di ore di visualizzazioni, piazzandosi al primo posto tra le più viste al mondo.

 Benassai, primo attore siciliano a lavorare a Hollywood, ha conquistato la Mecca del cinema e il pubblico con la sua interpretazione di Giacomo Ortolano, anziano padre siciliano radicato ai principi della terra che si scontra con l’integrazione culturale e la continuità generazionale di un figlio, Lino (interpretato da Eugenio Mastrandrea), che si innamora di una studentessa afroamericana Ami (interpretata da Zoe Saldana): Giacomo Ortolano è un personaggio difficile – racconta Benassai, noto per aver partecipato a tanti film di successo come “Baarìa” di Tornatore, a “L’ora legale” e “Il sette e l’otto” di Ficarra e Picone, “Il Commissario Montalbano”, “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa”, “La Fuitina Sbagliata – un padre siciliano, radicato alle tradizioni, maschilista che si scontra con il suo forte pregiudizio sulla diversità culturale. È un uomo di poche parole, la gestualità e l’intensità dello sguardo sono il suo linguaggio. La dolcezza e l’amore per il figlio non sono mai raccontati esplicitamente. È una storia che parla di amore puro, di dolore del distacco e di continuità negata. Io sono lontano da lui, per entrare nel ruolo bisogna dimenticarsi di se stessi, mi sono immedesimato nel padre cinicamente distante che alla fine però accoglie sempre il suo sangue”.

 

“Questa serie è tratta da una storia vera, che arriva dalle campagne siciliane, dal Paese di Aliminusa nelle Madonie (in provincia di Palermo): “uno dei tanti aneddoti che mi sono capitati dopo l’uscita della serieprosegue l’attoreè stato la testimonianza di un’abitante di Aliminusa che conosceva la coppia realmente vissuta, interpretata da Eugenio Mastrandrea e Zoe Saldana. Mi ha fatto fatto vedere una foto dell’epoca e, dopo aver visto le puntate, mi ha raccontato di aver portato i fiori al cimitero dove giace la coppia.”

Un altro aneddoto è legato al dialetto siciliana: “Il dialetto siciliano è stato l’unico a non essere stato doppiato nei 130 paesi in cui è stata trasmessa la serie. Ho ricevuto tanti messaggi di stima e orgoglio perché molti conterranei, soprattutto coloro che oggi vivono lontano dalla Sicilia, si sono riconosciuti nel nostro dialetto e si sono sentiti più vicini a casa. Una piccola curiosità molto divertente: ho insegnato il dialetto siciliano ad Eugenio Mastandrea e adesso lo scambiano come originario della Sicilia.”

“Lavorare Hollywood – conclude Benassai – è stata un’esperienza carica di emozioni, un contesto unico dove ho visto un mondo possibile per noi attori che ci nutriamo di arte cinematografica. A Hollywood mi sono sentito una risorsa fondamentale, una sensazione sconosciuta, la prima volta che ho incontrato la regista, Dennie Gordon, mi ha chiesto come mi piacesse essere diretto, era la prima volta che accadeva, sono rimasto sorpreso nel percepire l’amore tangibile per i suoi attori”.

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La Milanesiana, il festival di Elisabetta Sgarbi, diventa itinerante toccando questa estate 20 città

Ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, LA MILANESIANA è il più grande festival itinerante che promuove il dialogo tra le arti e quest’anno torna con la sua 23esima edizione dedicata al tema OMISSIONI. Un festival di respiro internazionale che tesse relazioni tra letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia e sport e che anno dopo anno diventa sempre più protagonista delle estati italiane. Dal 4 giugno al 3 agosto, La Milanesiana infatti arriverà in 20 città diverse con oltre 60 incontri ed eventi, accogliendo più di 150 ospiti italiani e internazionali.  Come in tutte le edizioni, l’arte ricopre un ruolo importante all’interno del Festival che quest’anno ospiterà ben 9 mostre in tutta Italia, dal 4 giugno al 15 settembreLa Rosa dipinta da Franco Battiato, che fin dalla prima edizione è il simbolo de La Milanesiana, è stata rielaborata anche quest’anno da Franco Achilli.

Questa la dichiarazione di Elisabetta Sgarbi, Direttore Artistico La Milanesiana: «Il tema di questa edizione è “Omissioni”. Quello che avremmo dovuto e potuto fare e non abbiamo fatto, che avremmo potuto e dovuto dire e non abbiamo detto. Un tema che ha una gamma vastissima di declinazioni: morali, politiche, giuridiche, estetiche, anche: non esiste letteratura senza Omissioni, come insegnava Eco. E La Rosa contempla i colori dell’Ucraina. Non abbiamo potuto e voluto sottrarci al rumore della storia, e questa guerra, come anche altre guerre, entrerà in questa Milanesiana. Sarà una Milanesiana che viaggia, in venti città, ma con un maggiore radicamento a Milano (e in molti luoghi della città, più o meno centrali), rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni, a causa dell’emergenza COVID-19 (ma abbiamo l’orgoglio di non avere mai smesso di sottolineare l’importanza degli incontri in presenza e di avere tentato sempre di offrirli, anche nei momenti più difficili). Tornano alla Milanesiana artisti di altri continenti.  E c’è – tra le altre – la letteratura russa, di una grande scrittrice russa, Ludmila Ulitskaya, che dialogherà con scrittrici di altre latitudini culturali, come è giusto e normale che sia. Lei vuole la Pace, che in questo momento vuol dire almeno questo: sapere che c’è un aggressore e un aggredito. Buona Milanesiana».

«Con la Milanesiana, anche quest’anno, la nostra città si riconferma centro di cultura dal respiro internazionale, aperto al territorio e al mondo – commenta il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. L’energia di questa manifestazione, giunta oramai alla 23ma edizione, è così coinvolgente da saper offrire uno sguardo nuovo, consapevole e mai banale sulla contemporaneità. Il merito è della ricchezza di stimoli che questo festival sa proporre a Milano e ai suoi visitatori, una vitalità che si rinnova di anno in anno, grazie alla vivacità e all’acutezza con cui Elisabetta Sgarbi legge e racconta, attraverso l’arte e la cultura, il nostro tempo».

Questo il commento di Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano: «Da 23 anni La Milanesiana presenta a un pubblico sempre più vasto, e in un territorio sempre più ampio, un programma che si snoda intorno a un tema, coinvolgendo personalità, intelligenze, pareri e competenze che offrono punti di vista sempre originali, in un format studiato e curato con grande attenzione. La “maternità” di questo progetto è fondamentale per definirne il DNA, perché Elisabetta Sgarbi costruisce il programma di ogni edizione seguendo i vettori della sua caleidoscopica cultura, senza mai lasciare nulla al caso e combinando in modo alchemico tutte le discipline che “fanno” la cultura di una comunità: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura allo sport. Milano resta non solo il cuore del brand de La Milanesiana, ma anche la città che ha tenuto a battesimo il festival e che ospita anche in questa edizione molti appuntamenti, in spazi pubblici e privati: dal Teatro Strehler al Cinema Anteo, dalla Centrale dell’Acqua al Cinema Mexico. Auguriamo quindi ogni successo a questa edizione de La Milanesiana, che va incontro alla grande voglia del pubblico di comprendere i molti aspetti del mondo in cui viviamo. Senza – appunto – “omissioni”».

L’Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, interviene così: «La Milanesiana è sempre più lombarda. La ventitreesima edizione della rassegna ideata e diretta con passione e talento da Elisabetta Sgarbi conferma questo indirizzo strategico. Fare della Milanesiana un festival diffuso e policentrico – in grado di valorizzare il patrimonio culturale e artistico lombardo che è per sua natura plurale e legato all’identità territoriale – in pieno accordo con la sua originaria vocazione enciclopedica e multidisciplinare. E in quella che si annuncia come la prima stagione post-pandemica, sono convinto che La Milanesiana saprà dare un contributo rilevante e di qualità per la rinascita della cultura dal vivo».

Questa la dichiarazione di Piergaetano Marchetti, Presidente Fondazione Corriere della Sera: «La Milanesiana si radica, abita in sempre più numerosi luoghi. Parla sempre più numerosi linguaggi».

LE 20 CITTÀ DE LA MILANESIANA

Per la sua 23esima edizione, La Milanesiana toccherà 20 città, confermando lo spirito fortemente itinerante del Festival, che ormai da diversi anni viene accolto con entusiasmo in giro per l’Italia. Le città e i comuni coinvolti della Lombardia saranno 7Milano, ancora una volta punto centrale all’interno del programma de La Milanesiana, con oltre 25 eventi in programma in diverse location della città, ma anche Sondrio, Bergamo, Seregno, Pavia, Bormio e Gardone Riviera.  In Emilia-Romagna il Festival arriverà a FaenzaImolaDozza, Bagno di RomagnaCervia e Gatteo A Mare, grazie alla collaborazione con Regione Emilia-Romagna e APT Regione Emilia-Romagna. La Milanesiana farà tappa anche a TorinoAlessandriaBassano del Grappa, Ascoli PicenoFirenzeLivigno e Venezia

La Milanesiana è organizzata da Imarts International Music and Arts Fondazione Elisabetta Sgarbi, con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia. Anche quest’anno La Milanesiana troverà la sua essenza nel dialogo tra le diverse discipline, creando riflessioni e approfondimenti e, soprattutto, intrecciando durante i suoi appuntamenti alcuni dei maggiori esponenti legati al mondo della Letteratura, Musica, Cinema, Scienza, Arte, Filosofia, Teatro, Diritto, Economia e Sport. Di seguito, una sintesi degli appuntamenti in programma della 23esima edizione de La Milanesiana.

LETTERATURA 

Alcuni dei momenti più preziosi e importanti all’interno del programma de La Milanesiana sono da sempre legati agli incontri letterari. Il 13 giugno al Piccolo Teatro Strehler di Milano sarà protagonista, in dialogo con Paolo Giordano, il Premio Nobel per la Letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah, a cui verrà consegnato il Sigillo della città. Lo scrittore francese Édouard Louis sarà protagonista a Milano, al Teatro Franco Parenti, dello spettacolo di Thomas Ostermeier “QUI A TUÉ MON PÈRE / Chi ha ucciso mio padre” e di un incontro letterario, il giorno successivo, al Teatro Carcano, con I fratelli d’Innocenzo. Si potranno ascoltare le letture e gli interventi di Claudio Magris e Paolo Di Paolo, di Massimo Cacciari, del Premio Pulitzer 2018 Andrew Sean Greer insieme a Enrico Rotelli e Lisa Halliday. Il 21 giugno nell’ambito degli incontri dedicati al diritto a cura diPiergaetano Marchetti, lo stesso Marchetti dialogherà con Edith Bruck che riceverà la Rosa d’oro della Milanesiana. A Pavia, nella serata dedicata a Guerre e omissioni, le letture del Premio Pulitzer 1996 e 2016 Joby WarrickCatherine Belton (Premio Magnitsky 2021) e Ferruccio De Bortoli, a cui seguirà l’anteprima assoluta di “Bandiere Nere”, melologo per attore e pianoforte di Fabio Vacchi tratto dal libro “Bandiere Nere” di Joby Warrick con la voce narrante di Agnese NanoErick Bertsch al pianoforte e le immagini di Theo Volpatti. Tema Omissioni per l’appuntamento con le letture della scrittrice e sceneggiatrice russa Ludmila Ulitskaya, il Premio Goncourt 2016 Leila Slimani ed Elizabeth Day, con prologo letterario di Lucrezia Lerro. Il linguista Noam Chomsky in dialogo con Andrea Moro alla Milanesiana il 24 giugno a Pavia e, a seguire, lo spettacolo di Sonia Bergamasco, “Il quaderno di Sonia”. Alessandria ospiterà due appuntamenti, uno con Vittorio Sgarbi e l’altro un dialogo tra Vincenzo Trione Mario Andreose dedicato a Umberto Eco e l’arte, e a Imola si terrà una serata dedicata al Premio Goncourt 1987 Tahar Ben Jelloun, che presenterà il drappo da lui dipinto per la città di Feltre e a cui verrà consegnato il Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana. Il Cortile di Palazzo Reale di Milano sarà la cornice delle letture del Premio Nobel per la Letteratura 2003, John Coetzee e deldue volte Premio Strega Sandro Veronesi. Allo Spazio Volvo ascolteremo gli interventi tra Scienza e Letteratura di Giorgio Vallortigara, il Premio Goncourt 2020 Hervé Le TellierPiergiorgio Odifreddi, e della ornitologa Jennifer Ackermann. Il 22 luglio a Bormio si terrà la lettura del Premio Pulitzer 1999 Michael Cunningham e il 23 luglio, il Premio Strega 2021, Edoardo Nesi.

MUSICA

Anche quest’anno la musica è grande protagonista de La Milanesiana, a partire dalla serata inaugurale, il 4 giugno a Sondrio, con il concerto di Simone Cristicchi. Gli Extraliscio tornano al Festival con 4 performance, tra cui le due speciali anteprime assolute: a Milano, Extraliscio CONTRO Tre Allegri Ragazzi Morti, anticipato da un dialogo tra lo scrittore Édouard Louis e Damiano e Fabio D’Innocenzo (9 giugno – Teatro Carcano), e a Firenze l’Anteprima Assoluta del concerto Romantic Robotdegli Extraliscio con Orchestra Maderna e Peter Pichler (9 luglio). Milano ospiterà anche una serata speciale dedicata interamente al Canto Popolare, con il concerto de Il Coro delle Mondine di Novi e i Flexus e le letture di PacificoLuca Simonetta Sandri e Pietro Colaprico. Attesi i concerti di Uri Caine con il suo spettacolo “Change!”, Antonio Ballista e Bruno Canino, il pianista Ramin BahramiPaolo Fresu e il suo jazz, Giovanni Caccamo. Non mancherà un omaggio al grandeFranco Battiato, con la serata “Canto fermo. Le musiche classiche di Franco Battiato”, con prologo letterario di Fabrizio Gifuni, il Contributo cinefotografico di Theo Volpatti, “Sulle tracce di Beethoven. Omaggio a Franco Battiato” (2022, 6’) e il concerto in Anteprima Assoluta “Canto fermo”. Molto atteso il concerto di Vinicio Capossela a Seregno, preceduto dalla proiezione di “Indebito” (2012, 87’) di Andrea Segre, con lo stesso Capossela. In programma a La Milanesiana anche Elio che canterà e reciterà Enzo Jannacci, il ritorno di Vasco Brondi con un live set acustico, il concerto dei Tre Allegri Ragazzi Morti feat. ExtraliscioAlice che interpreterà Franco Battiato e il concerto al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, a chiusura de La Milanesiana, di Ara Malikian, tra i più brillanti ed espressivi violinisti della scena musicale contemporanea. Si esibiranno in concerto anche Enrico RuggeriCristina D’Avena con Gem BoyLuigi Piovano al violoncello, la pianista Giuseppina Torre, il pianista siriano palestinese Aeham Ahmad e il giovane violinista Premio Paganini 2021 Giuseppe GibboniIncontro tra le arti nelle serate dedicate a Ermal Meta, in cui presenterà in un dialogo con Luca Bottura il suo primo romanzo “Domani e per sempre” (2022, La nave di Teseo) ed eseguirà live alcuni brani del suo repertorio (2 luglio ad Ascoli Piceno) e in quella dedicata a Eduardo De Crescenzo, con la presentazione del progetto sulle sue radici musicali e sulla sua città, “AVVENNE A NAPOLI passione per piano e voce” (3 luglio ad Ascoli Piceno), con lettura di Federico Vacalebre, proiezione del video di “Marechiaro” di Michele Bernardi e il concerto di Eduardo de Crescenzo e Julian Oliver Mazzariello.   

CINEMA

Il cinema è sempre stato uno dei temi centrali de La Milanesiana e anche quest’anno torna con alcuni importanti appuntamenti: il Cinema Anteo di Milano, in occasione dei novanta anni dalla nascita, ospiterà la Maratona Truffaut, con le proiezioni di “I 400 colpi” (1959, 99′), “Finalmente domenica” (1983, 110′), “L’ultimo metrò” (1980, 131′) e le letture di Paola Malanga e Paolo Mereghetti dedicate al grande regista francese. All’Anteo Spazio Cinema di Milano, serata dedicata al regista statunitense Abel Ferrara, a cui verrà consegnato il Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana: durante l’incontro si terrà un dialogo con il regista, Pedro Armocida e Giulio Sangiorgio e interverrà Chiara Caselli, a seguire proiezioni di “Molly Bloom” (2016, 20’) di Chiara Caselli e di “The Addiction” (1995, 82’) di Abel Ferrara. Il 30 giugno ad Ascoli Piceno al Teatro Ventidio Basso appuntamento con il dialogo tra Carlo Verdone Paolo Mereghetti. Al Cinema Mexico di Milano verranno proiettati “Occhi blu” (2021, 86’) di Michela Cescon, presente in sala con il direttore della fotografia Matteo Cocco, “Dracula” (1931, 75’) di Tod Browning con una sonorizzazione dal vivo a cura di Massimo Zamboni (chitarra e voce), Cristiano Roversi (tastiera) e Simone Beneventi (percussioni e vibrafono) e l’anteprima assoluta del film “Gli animali leggono la costituzione” (2022) di Flavia Mastrella. Al Teatro Franco Parenti di Milano incontro tra i registi e sceneggiatori Damiano e Fabio D’Innocenzo, che con il loro film “Favolacce” hanno vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2020 e cinque Nastri d’argento tra cui miglior film, con lo scrittore francese Édouard Louis.

FILOSOFIA e SCIENZA

Al Teatro Franco Parenti di Milano incontro dedicato alla cultura e alle voci della Lombardia, con gli interventi di Stefano Bruno Galli (Assessore all’Autonomia e Cultura Regione Lombardia), Giordano Bruno GuerriLorenzo OrnaghiPier Luigi Vercesie dialogo di Ada Gigli Marchetti. Il 16 giugno a Milano si terrà una serata dal tema “Lode dell’oblio”, con Lectio Magistralis sull’argomento di Massimo Cacciari, a cui seguirà il concerto di Ramin Bahrami. A Seregno, atteso l’incontro tra Vinicio Capossela e il politico greco ed economista Yanis Varoufakis, per la serata “Guerre e omissioni”. Il 24 giugno a Pavia, il linguista Noam Chomsky sarà in dialogo con Andrea Moro e a seguire, spettacolo di Sonia Bergamasco, “Il quaderno di Sonia”. Appuntamento a Firenze, il 9 luglio, per la lectio “La cura, il dire, il non dire” di Gianpaolo Donzelli.

Alla Casa dell’energia e dell’ambiente di Milano, appuntamento dedicato a “La Città”. Il Volvo Studio Milano ospiterà le serate “I numeri e l’universo”, con Piergiorgio Odifreddi, il Prix Goncourt 2020 Hervé Le Tellier e Aurelio Picca e a seguire concerto degli Extraliscio, “Romantic Robot”, e “Le parole della scienza” insieme ad Andrea MoroGiorgio Vallortigara e Jennifer Ackerman e a seguire concerto di Enrico Ruggeri

ARTE

Il Festival darà grande spazio anche alle mostre, visitabili nel corso dell’estate in diverse città italiane: il 4 giugno inaugurerà al MVSA – Museo Valtellinese di storia e arte di Sondrio la mostra “Omissioni” (4 giugno – 31 agosto) con opere realizzate daSimone Cristicchi che presenterà l’esposizione insieme a Marcella Fratta (Assessore alla Cultura del Comune di Sondrio) edElisabetta Sgarbi; dal 6 giugno al 15 luglio alla Galleria Ceribelli di Bergamo saranno in mostra le opere del grande interprete della fotografia contemporanea Nino Migliori (classe 1926) con “Lumen – A lume di candela” (a cura di Marina Nella Truant ed Elisabetta Sgarbi), che verrà inaugurata il 6 giugno con un evento a cui parteciperà anche il grande fotografo; si prosegue poi con la mostra “Being or nothingness” che dal 18 giugno al 18 luglio permetterà di ammirare a Milano una raccolta di  opere di Jo Endoro, inaugurata il 18 giugno da Jo Endoro, Francesco Mazza, Elisabetta Sgarbi. Passando in Piemonte, dal 25 giugno all’11 settembre alla Reggia di Venaria di Torino l’attesissima mostra “TUTTI I LINUS. 100 anni con Charles Schulz” (a cura di Igort ed Elisabetta Sgarbi) con l’inaugurazione prevista il 25 giugno alla presenza di Massimo Martelli, Igort ed Elisabetta Sgarbi. Gli appuntamenti proseguono poi nelle Marche dove dal 30 giugno al 15 settembre alla Galleria d’arte contemporanea Osvaldo Licini di Ascoli Piceno sarà possibile visitare la mostra di Carlo Verdone “Il colore del silenzio” (a cura di Elisabetta Sgarbi e Paolo Mereghetti), con inaugurazione il 30 giugno insieme a Carlo Verdone, Stefano Papetti ed Elisabetta Sgarbi e prologo musicale di Hildegard De Stefano. Si torna poi a Milano dove al Volvo Studio Milano dal 7 luglioal 3 settembre si terrà un’importante mostra sul rapporto tra il cinema e le quattro ruote, dal titolo “VOLVO P1800. Simon Templar. Il cinema e il mito di un’auto” (a cura di Elisabetta Sgarbi), inaugurata il 7 luglio alla presenza di Aurelio Picca, Chiara Angeli (Sales and Marketing Director Volvo Car Italia) ed Elisabetta Sgarbi. Due le mostre in programma a Bormio: dal 21 luglio al 15 settembre la Banca Popolare di Sondrio nel cuore della città ospiterà la mostra di Tricarico “Contro Tricarico” a cura di Elisabetta Sgarbi (inaugurazione il 21 luglio), mentre il 22 luglio ai Giardini V Alpini ci sarà l’inaugurazione della scultura luminosa creata da Marco Lodola e donata al Comune di Bormio dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi dal titolo “Rosafumetto 2022 – La Rosa della Milanesiana fiorisce a Bormio”. Infine, dal 29 luglio al 18 agosto La Milanesiana sbarcherà al Ca’ Sagredo Hotel di Venezia con la mostra di Ignazio Stella (Stern) “Dalla collezione Cavallini Sgarbi” che verrà inaugurata da un evento con Vittorio Sgarbi e Pietro Di Natale (curatori della mostra) e il concerto del chitarrista Renato Caruso. Non mancheranno inoltre importanti omaggi a grandi artisti, come gli appuntamenti dedicati a Caravaggio e Pasolini di Vittorio Sgarbi, e quelli che il critico dedicherà a Raffaello, che, nella serata a Bormio, verrà accompagnato da un prologo letterario/musicale di Tricarico.

TEATRO

Anche quest’anno La Milanesiana dedica al Teatro numerosi appuntamenti. Al Teatro Franco Parenti di Milano appuntamento il 7 giugno con l’anteprima assoluta del racconto cantato “Non perderti niente” di Luca Barbarossa e l’8 giugno con lo spettacolo “QUI A TUÉ MON PÈRE / Chi ha ucciso mio padre”, scritto e interpretato da Édouard Louis e diretto da Thomas Ostermeier. Il Piccolo Teatro Strehler ospiterà “Amistade”, una contaminazione di Flavia Mastrella e Antonio Rezza tra Fratto X e la poetica di Fabrizio De André sfuggita dalle labbra di Dori Ghezzi (in dialogo con Armando Besio), mentre Cervia sarà la cornice dello spettacolo “Rezza/Mastrella a sorpresa”. In occasione dei 100 anni dalla prima pubblicazione, al Teatro No’hma di Milano, andrà in scena lo spettacolo “Joyce” di e con Mauro Covacich, con prologo di Giuliana Bendelli. Tornano alla Milanesiana il “Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show” e lo spettacolo di e con Gene Gnocchi “Se non ci pensa Dio, ci penso io”.

DIRITTO 

A 30 anni di distanza dalle uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a Milano si terrà un importante incontro per ricordare, e mai dimenticare, i due magistrati. In dialogo ci saranno Claudio Martelli, Livia Pomodoro, Giangiacomo Schiavi.Anche per questa edizione de La Milanesiana, Piergaetano Marchetti (presidente della Fondazione Corriere della Sera e Bookcity) cura la sezione dedicata al Diritto e Doveri, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Fondazione Corriere della Sera. Con la scrittrice Edith Bruck, a cui verrà consegnato il Premio Rosa d’Oro della Milanesiana, verrà indagato il tema della “Memoria”. Importante e ancora più denso di significato in questo momento storico, l’incontro dedicato a “L’arte e il potere”, insieme alla scrittrice e sceneggiatrice russa Ludmila Ulitskaya (a cui verrà consegnato il Premio Rosa d’Oro della Milanesiana) e alla scrittrice e saggista russa Elena Kostioukovitch. Sarà invece dedicato al “Diritto alla privacy”, il dialogo tra Pasquale Stanzione (Presidente del Garante per la protezione dei dati personali), Franco Toffoletto e Piergaetano Marchetti. Si parlerà del diritto alla protezione dei dati personali insieme al politico Antonello Soro, a Enea Trevisan, fondatore e CEO di Ealixir, che si occupa di Diritto all’Oblio e Rimozione contenuti Web, al responsabile comunicazione di Ealixir, Bruno Giurato, al filosofo e accademico Maurizio Ferraris e allo scrittore Guido Maria Brera. Livigno ospiterà l’incontro tra Alan Friedman e Carlo Calenda, a seguire concerto “Tra Oriente e Occidente” di Ramin Bahrami.

SPORT

Dopo essere stato introdotto l’anno scorso come uno dei temi de La Milanesiana, torna anche quest’anno lo sport. Federico Buffa, giornalista, telecronista sportivo e scrittore, sarà il protagonista a Bormio dello spettacolo “Italia Mundial”, di cui è anche l’autore, accompagnato dal pianoforte di Alessandro Nidi. Bormio ospiterà una serata dedicata a Federica Pellegrini, una delle più grandi atlete che l’Italia abbia mai avuto, ancora oggi detentrice del record del mondo nei 200 stile libero e primatista europea nei 400, con prologo letterario del Premio Strega 2021 Edoardo Nesi, proiezione del documentario a lei dedicato, “Underwater” (2020, 101’) di Sara Ristori, e un dialogo con il direttore della Gazzetta dello Sport, Stefano Barigelli.

I PREMI DE LA MILANESIANA

Premio Omaggio al Maestro / La Milanesiana ad Abel Ferrara

Premio Rosa d’Oro della Milanesiana a Edith Bruck

Premio Rosa d’Oro della Milanesiana Ludmila Ulitskaya

Premio Jean-Claude e Nicky Fasquelle / La Milanesiana Tahar Ben Jelloun

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Jasmine Trinca componente della giuria del Festival di Cannes presieduta da Vincent Lindon

Svelata la giuria del Festival di Cannes (17-28 maggio): sarà l’attore francese Vincent Lindon a presiederla, mentre l’Italia sarà rappresentata da Jasmine Trinca.

Italian actress Jasmine Trinca ANSA/CLAUDIO ONORATI

Accanto a Lindon, 62 anni, che ha recitato nel film vincitore del 2021 ‘Titane’, e alla Trinca, a valutare i 21 film in gara per la selezione ufficiale saranno anche l’attrice e regista britannica Rebecca Hall, l’attrice indiana Deepika Padukone, l’attrice svedese Noomi Rapace, il regista iraniano Asghar Farhadi, il regista francese Ladj Ly, il regista americano Jeff Nichols e il regista norvegese Joachim Trier.

French actor Vincent Lindon EPA/SASCHA STEINBACH
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30 anni di artisti in tazzina per la mostra di Illy Art Collection alla Biennale di Venezia

La poesia di Yoko Ono. I riflessi lucenti di Anish Kapoor. Le provocazioni di Marina Abramovic (si è mai vista una tazzina con un buco?). E poi il Terzo Paradiso, versione “ristretta”, di Michelangelo Pistoletto. Ma quante arte può entrare in una tazzina di caffè?È con una grande mostra nei giorni della 59/a Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, che le illy Art Collection festeggiano i loro primi trent’anni.

Una panoramica sulla esposizione delle tazzine Illy Art Collection nella serra dei Giardinetti Reali di San Marco, oggi 19 aprile 2022. ANSA/ANDREA MEROLA

Tre decenni, in cui le iconiche tazzine hanno saputo trasformare un oggetto quotidiano in una tela bianca sulla quale si sono cimentati Maestri di fama internazionale. “Era il 1991 quando Ernesto Illy scrisse un brief di addirittura 51 pagine in cui descriveva la tazzina perfetta”, racconta all’ANSA la Ceo di illycaffè, Cristina Scocchia – Chiamò poi Matteo Thun a realizzare la prima, quella bianca con il logo rosso che tutti conosciamo. Ma non ci siamo voluti fermare lì: l’abbiamo offerta ai più grandi artisti contemporanei proprio come fosse una tela” dando vita a uno speciale e unico matrimonio tra “bello” e “buono”.Nella serra dei Giardini reali di Venezia fino al 30 giugno, la mostra svela 114 collezioni e 459 tazzine diverse, che rappresentano una delle più grandi raccolte d’arte contemporanea, sin da quel primo esemplare bianco disegnato da Matteo Thun.

Cristina Scocchia AD di IllyCaffè ritratta all’esposizione di Illy Art Collection, nella serra dei Giardinetti Reali di San Marco, oggi 19 aprile 2022. ANSA/ANDREA MEROLA

“Ognuna di queste creazioni – sorride la Ceo – racconta una storia, un’avventura, una creatività diversa. La mia preferita? Quella di Marina Abramovich per la 50/a Edizione della Barcolana”. Oggi la galleria si arricchisce di una nuova illy Art Collection disegnata da sei artisti, di età, stili e provenienze diversissime, selezionati dalla curatrice Cecillia Alemani fra quelli che espongono le loro opere all’interno della Biennale Arte 2022. Si tratta di Felipe Baeza, Giulia Cenci, Precious Okoyomon, Alexandra Pirici, Aki Sasamoto, Cecilia Vicuna.

Una panoramica sulla esposizione delle tazzine Illy Art Collection nella serra dei Giardinetti Reali di San Marco, oggi 19 aprile 2022. ANSA/ANDREA MEROLA

“È sempre una bella sfida trovare l’artista giusto per un progetto specifico – racconta la Alemani all’ANSA – Questo poi è anche un progetto iconico che vanta collaborazioni con importanti artisti. Volevo però anche portare un po’ di poesia alle tazzine e per questo ho scelto artisti che hanno una certa propensione come Cecilia Vicuna e Precious Okoyomon. O altri dotati di una certa ironia, come Aki Sasmoto che ci fa bere quasi cadendo in un vortice. È sempre bello vedere cosa riescono a realizzare anche in una dimensione così piccola”. La mostra diventerà poi cornice di una serie di dialoghi fra artisti, curatori e mecenati.“In questi ultimi due anni, difficilissimi, la Biennale ha dimostrato di saper reagire – commenta il presidente Roberto Cicutto – Già nel 2020 siamo riusciti a presentare la Mostra del cinema come la Biennale di Musica, Teatro e Danza. L’anno scorso, quella di architettura. Queste imprese riescono grazie alle persone che vi lavorano e grazie a chi ci sostiene. È vero, la Biennale non produce, mostra, ma sempre più accogliamo mecenati che vogliono diventi luogo anche di creazione. Anche quest’anno – aggiunge – abbiamo aperto in un momento terribile, ma che rende ancora più importante il dialogo dei popoli attraverso le arti e la cultura”.Ma la grande festa di illy prosegue.

Una panoramica sulla esposizione delle tazzine Illy Art Collection nella serra dei Giardinetti Reali di San Marco, oggi 19 aprile 2022. ANSA/ANDREA MEROLA

“Quest’anno vogliamo festeggiare il trentennale della tazzina illy anche al Salone del mobile – anticipa Scocchia – Lì celebreremo Matteo Thun e la sua creazione iconica e perfetta con un libro che raccoglie tutte le 114 illy Art Collection di questi trent’anni”. (ANSA)

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Gli hotel Virgin sbarcano in Europa partendo dalla Scozia con aperture a Edimburgo e Glasgow

Ai cinque hotel di cui dispone negli Stati Uniti – il primo venne inaugurato nel 2015 a Chicago – presto Virgin ne aggiungerà due in Europa. Si tratterà dei primi nel vecchio continente ed entrambi localizzati in Scozia. Per la precisione a Edimburgo e Glasgow. Un passo importante che porta oltre oceano un’altra catena internazionale, proprio in vista di sempre più massicce riaperture alle trasferte e ai viaggi intercontinentali.

Sono al momento cinque le strutture attive per uno dei tanti brand della galassia fondata e guidata da Sir Richard Branson: oltre alla già citata Chicago (all’Old Dearborn Bank Building) anche Dallas, Las Vegas, Nashville e New Orleans. Diventeranno presto sette negli Usa con l’apertura di New York, la prossima estate, e Miami (ma ci sarà da aspettare fino al 2025). Intanto saranno già operativi i due alberghi scozzesi della società lanciata nel 2010, la cui inaugurazione è fissata per la primavera. L’obiettivo di qualche tempo fa era arrivare a 9 strutture entro il 2025.

A Edimburgo è stato scelto lo storico India Buildings costruito nel 1864. Si trova nel centro storico della capitale scozzese e vicino al Royal Mile, la strada principale che collega il castello a Ovest con il Palazzo di Holyroodhouse a Est. Disporrà di 225 stanze e di una ricca serie di opzioni in termini di ristorazione. Al solito, il design e l’architettura saranno all’insegna di un approccio a metà fra tradizioni del luogo ed elementi di “smart luxury”, accompagnato da colori “morbidi e rilassanti”, come ha spiegato il gruppo a Travel+Leisure. Ci sarà anche una suite intitolata a Eve Branson, in omaggio alla defunta madre di Branson, filantropa e attivista per i diritti dell’infanzia scomparsa lo scorso anno a causa del Covid-19. Situato sotto il campanile di una chiesa medievale restaurata e illuminato con un’installazione luminosa di classe, il letto si trova sotto la guglia, assegnandogli di diritto il titolo non ufficiale di “letto a baldacchino più alto del mondo”. Nella proprietà c’è anche un Richard’s Flat, un’altra suite che prende invece il nome dal fondatore stesso con salotto, area bar e vasca da bagno.

Del complesso fa parte anche il Commons Club, un posto in cui lavorare o intrattenersi durante il soggiorno. Mentre il Commons Club L5 Restaurant & Kitchen sfoggia pareti e archi in pietra e una cantina a vista. Non mancherà, come nelle altre strutture del gruppo, la Funny Library Coffee Shop, una biblioteca ricca di volumi ispirazionali (in gran parte legati alla cultura scozzese, ma non solo) costruita intorno a un camino, dove trascorrere del tempo sorseggiando il caffè della Laughing Man Coffee, il brand solidale di caffè fondato nel 2011 dall’attore Hugh Jackman (che ha anche due caffetterie a New York). Spazio, infine, per un’ampia area multifunzionale più essenziale battezzata Cowgate.

Sempre in primavera, ma dopo Edimburgo, inaugurerà anche l’hotel di Glasgow, città originaria della seconda moglie di Branson, Joan Templeman, nata proprio a Glasgow nel 1948. Anche in questo caso si tratta di un edificio nella zona centrale, al 236-246 di Clyde street, con una vista panoramica del fiume Clyde, nel cuore del quartiere dello shopping e non troppo distante da altri luoghi d’interesse o snodi dei trasporti come la Galleria d’arte moderna e la stazione centrale. Le stanze sono 242 divise in “chamber suite” e “grand chamber suite”. Ci sono ovviamente spazi per incontri ed eventi e anche in questo caso il Commons Club e la Funny Library Coffee Shop.

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Aperto a Milano il primo hotel solo per gatti

E’ a Milano, in via Soderini, ed è un indirizzo apriprista nel settore. Il progetto è stato ideato da Cosetta Bosi, già titolare dell’ allevamento ” Casa dolce così ” di gatti British Shorthair a Casorate Primo (Pavia). Si chiama ” La casa del gatto” ed è il luogo con menu personalizzato e tanti comfort, dove i gatti possono trascorrere qualche giorno in assenza del loro umano senza subire traumi, in locali riscaldati e condizionati, circondati da tante coccole, in un ambiente colorato, divertente e con tante simpatiche casette. Durante la permanenza in hotel i gatti godono di benefici rilassanti come la musicoterapia; pare infatti che la musica classica sia un ottimo antistress per i gatti, che amano le melodie lente e rilassanti.


Da una ricerca fatta da scienziati dell’Università di Lisbona, è emerso che la musica classica è risultata efficace per calmare il gatto durante la visita dal veterinario e addirittura influenzare la frequenza cardiaca e respiratoria durante un intervento. Per rendere l’atmosfera ancora più gradevole sono utilizzate la floriterapia con la diffusione di essenze a base di fiori di Bach e la cromoterapia con la luce blu, che favorisce riposo e rilassamento.
Ci sono tre tipologie di sistemazione: camere standard (per un gattino che viva da solo), doppie e le suite. I padroncini più ansiosi possono collegarsi con una webcam per vedere e anche interagire con il proprio gatto. Tra i servizi extra per i gatti si può richiedere la presa e la consegna a domicilio, la toelettatura, i consulti e le visite veterinarie, la fornitura e l’applicazione di antiparassitari.. In questo periodo a disposizione anche due camere per i gatti che, con i loro padroni fra mille difficoltà riescono ad arrivare in Italia dall’Ucraina. (ANSA)

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Carla Fracci regina leggendaria della danza mondiale è morta nella sua casa di Milano

È “con commozione” che la Scala annuncia la morte di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. ‘Il Teatro, la città, la danza – spiegano da Piermarini- perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo.” 

Carla Fracci durante la prima puntata del programma Rai “Domenica In” negli studi di Cinecittà, 15 ottobre 2017. ANSA/ANGELO CARCONI

Nata nel 1936 a Milano, costruì la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi ne diventò étoile. Al teatro era rimasta (con qualche alto e basso) sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. Del 1955 il suo debutto sul palco del Piermarini che era stato un trampolino per i teatri più famosi del mondo. Figlia di un tramviere, cominciò a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l’inizio fu “per caso, su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All’inizio non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell’impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo” come raccontava, riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, aveva visto in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo.

Carla Fracci festeggia i suoi 80 anni danzando al teatro San Carlo di Napoli, 26 Ottobre 2016. ANSA/CESARE ABBATE

Fino agli anni ’70 aveva danzato con varie compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet, essendo dal 1967 artista ospite dell’American Ballet Theatre. Dagli anni ’80 diresse il corpo di ballo del San Carlo, poi dell’Arena di Verona, infine dell’Opera di Roma, dove era rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata attività didattica, di attenzione alle giovani leve. La sua notorietà artistica si legava principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui aveva dato una moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù, danzandola con compagni di gran fama, anche se era quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi.

Carla Fracci durante la presentazione dello “StradiVari Festival”, Milano, 4 luglio 2017. ANSA / MATTEO BAZZI

Una fama sempre crescente, una grande popolarità sempre viva. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, ‘La danzatrice stanca’, e ancora la fermavano per strada non più per un autografo, ma per un selfie, cui non si sottraeva, sempre presente al suo tempo, piena di vitalità e spirito. (Ansa)

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Agli Oscar 2021 trionfa “Nomadland”, delusione per gli italiani candidati. Tutti i premi della 93/ma edizione

Oscar 2021: nell’anno delle donne, l’Italia incassa delusioni agli Oscarne’ Laura Pausini per “Io Si”, ne’ “Pinocchio” di Matteo Garrone per trucco e costumi hanno portato a casa le statuette sperate. Con ululato della sua protagonista e per la terza volta miglior attrice, Frances McDormand, la più antidiva di Hollywood, ha vinto, mentre il suo film di cui è anche produttrice, “Nomadland”, già Leone d’oro a Venezia, ha dominato con tre Oscar vincendo come miglior film e la regista Chloe Zhao, nata a Pechino, e’ entrata nella storia del cinema, prima non bianca e seconda donna a vincere per la regia dopo Katheryn Bigelow di “The Hurt Locker” (2010).

Frances McDormand and Chloe Zhao, winners of the award for best picture for ‘Nomadland’ EPA/Chris Pizzello / POOL

Oltre tre ore di cerimonia e un finale a sorpresa: davanti a una platea di star in gran maggioranza afroamericane, Anthony Hopkins ha vinto. Il favorito della vigilia era Chadwick Boseman per la sua ultima interpretazione in “Ma Rainey’s Black Bottom” prima della prematura scomparsa, ma a vincere il massimo riconoscimento per la recitazione e’ stato invece l’83enne star inglese di “The Father” che aveva gia’ vinto nel 1994 per “Silenzio degli Innocenti”. Hopkins non ha ritirato di persona il premio mentre l’atteso discorso a suo nome di Olivia Colman, la sua costar in “The Father Nulla è come sembra”, da Londra non si e’ mai materializzato. Piccolo giallo mentre sulla serata in diretta dalla Union Station di Los Angeles calava bruscamente il sipario. Migliori attori non protagonisti sono risultati Daniel Kaluuya di Judas and the Black Messiah e la tostissima quanto elegante veterana sud coreana Yuh-jung Youn di “Minari” che, dopo averlo fatto ai Bafta, e’ tornata a bacchettare gli occidentali che non sanno come si chiama. Miglior film internazionale e’ stato “Un altro giro” di Thomas Vinterberg: il regista danese non e’ riuscito a trattenere le lacrime pensando alla figlia Ida, morta in un incidente stradale mentre cominciava la lavorazione. Miglior film d’animazione dell’anno è “Soul”. Confermando le attese della vigilia, miglior documentario e’ stato il tenerissimo “Il mio amico in fondo al mare”.

Frances McDormand winner of the award for best actress in a leading role for ‘Nomadland,’ and Youn Yuh-jung (R), winner of the award for best actress in a supporting role for ‘Minari,’ EPA/Chris Pizzello / POOL

Il mondo nuovo del Covid ha dettato le regole di una cerimonia inconsueta, con le mascherine indossate non appena le telecamere si allontanavano dalle star e svariate location (oltre a Los Angeles, Londra, Parigi, Sydney e Roma) ma niente Zoom. A nulla e’ valsa la bacchetta magica portata con se’ dalla Pausini che con Io Sì/Seen per La vita davanti a sè di Edoardo Ponti correva per la migliore canzone originale con la musicista Diane Warren, l’americana al dodicesimo Oscar mancato. Tra le grandi sconfitte della 93esima notte delle stelle c’e’ stata anche Glenn Close, elegantissima in un Giorgio Armani disegnato per lei, ma che ha eguagliato il primato negativo di Peter O’Toole con otto candidature nessuna delle quali diventata vittoria. Piccolo premio di consolazione: in un bizzarro “musichiere”, la Mamaw di “Elegia Americana” ha correttamente azzeccato “Da Butt” e, risvegliandosi dal torpore della tarda serata, si e’ esibita in un paio di mosse di twerking.

A view of the red carpet at the 93rd annual Academy Awards ceremony at Union Station in Los Angeles, California, USA, 25 April 2021. EPA/Mark Terrill / POOL

Rapida dissolvenza sul segmento “In Memoriam”, quest’anno affollato di nomi inclusi Ennio Morricone e Giuseppe Rotunno, oltre a Sean Connery, Michel Piccoli, Kim Ki Duk tra gli altri e che si e’ concluso con un fugace omaggio a Boseman. Nell’anno del Covid non ha stupito che 15 delle 23 statuette siano andate a film distribuiti quanto meno simultaneamente su servizi in streaming tra cui “Nomadland”, dal 30 aprile su Disney+ (e anche nelle sale italiane riaperte proprio dal 26 aprile): “Guardatelo sullo schermo piu’ grande possibile e poi tornate al cinema” ha esortato la McDormand salita sul palco assieme a Swankie e Linda May, due delle “vere nomadi” ritratte nel film della Zhao. Sullo sfondo di tutto, oltre alla pandemia, le ingiustizie sociali e razziali. Regina King, nel monologo di apertura, ha alluso alla condanna del poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin per l’uccisione dell’afro-americano George Floyd, mentre “Two Distant Strangers” su un agente bianco che uccide un nero ha vinto l’Oscar nella categoria degli short.

Di Alessandra Baldini (ANSA)

Ecco tutti i premi della 93/ma edizione edizione degli Oscar
Miglior film: Nomadland
Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)
Miglior attore: Anthony Hopkins (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior attrice: Frances McDormand (Nomadland)
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Miglior attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn (Minari)
Miglior film internazionale: Un altro giro (Thomas Vinterberg)
Miglior film d’animazione: Soul (Pete Docter e Dana Murray)
Miglior corto d’animazione: Se succede qualcosa vi voglio bene di Michael Govier e Will McCormack
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell (Una donna promettente)
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (The Father – Nulla è come sembra)
Miglior cortometraggio: Due Estranei (Travon Free e Martin Desmond Roe)
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (Mank)
Migliori costumi: Ann Roth (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster
Miglior cortometraggio documentario: Colette di Anthony Giacchino e Alice Doyard
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh per Sound of Metal
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (Mank)
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (Sound of metal)
Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (Tenet)
Miglior trucco e acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (Ma Rainey’s black bottom)
Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (Soul)
Miglior canzone: Fight for you (Judas and the Black Messiah)

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Il comune di Montevarchi diventa la capitale della street art grazie a Moaconcept

Moaconcept e Comune di Montevarchi presentano il primo Moaconcept Tribute, un progetto di riqualificazione urbana e ambientale attraverso l’arte. Moaconcept, brand di sneaker e street apparel fondato dall’imprenditore Matteo Tugliani nel 2015, ha come valore fondamentale l’arte e, sin dalla sua nascita, collabora con giovani artisti di tutto il mondo, supportando la crescita del loro talento. L’arte come veicolo di cultura, socialità, creatività, lavoro e imprenditoria giovanile. Una filosofia che si specchia nelle sue collezioni, distribuite ed apprezzate a livello internazionale.

La Moaconcept Foundation nasce appositamente a questo fine, sostenuta dal brand omonimo attraverso devoluzioni derivanti dai suoi profitti. Il brand mette a disposizione una sezione del proprio sito per gli artisti, le associazioni, le fondazioni e gli istituti privati e pubblici, che desiderano prender parte ai futuri Moaconcept Tribute. L’obiettivo è creare una community di cittadini, non più meri consumatori,  che in modo consapevole e con senso di appartenenza, possano agire sulla società e i suoi valori.

Il Comune di Montevarchi, grazie all’entusiasmo del Sindaco Silvia Chiassai Martini, ha raccolto la sfida di Moaconcept. Insieme hanno deciso di promuovere alcuni  spazi urbani della città attraverso le opere originali di alcuni importanti street artisti italiani. La mission del progetto è chiara: recuperare e valorizzare aree pubbliche attraverso l’arte. Il tema delle opere sarà l’inclusione, il rispetto per le donne e, in generale, delle minoranze. Gli artisti che interverranno a partire da aprile saranno: Gio Pistone, Marco Oggian, Andrea Crespi, Vanni Vaps e Manu Invisible. Affermati talenti che stanno facendo un percorso virtuoso sulla scena della street art italiana ed internazionale, attraverso la loro arte ed una creatività originale e propria, un senso autentico dell’estetica urbana. 

“L’iniziativa ”Moaconcept Tribute” di Montevarchi, prende origine dalla visione del brand Moaconcept, la promozione e sostegno dell’arte, la cultura ed il talento a favore dell’emancipazione sociale e la rivitalizzazione ambientale. Attraverso il contributo economico annuale derivante dalle vendite dei nostri prodotti, il nostro obiettivo è quello di riqualificare, sostenendo artisti indipendenti ed emergenti, i luoghi depressi o abbandonati delle nostre città. L’arte ci aiuta a comprendere gli altri, è inclusiva e rappresenta un incredibile fattore di aggregazione e sviluppo sociale, ponendo cenrtrali individuo e talento, a vantaggio della collettività. Art Brings Us Together”. Matteo Tugliani, Founder di Moaconcept. Il Sindaco Silvia Chiassai Martini: “L’Amministrazione Comunale ritiene importante cercare di valorizzare, rivitalizzare e rendere più piacevole la fruizione dei quartieri della città.  Quindi, abbiamo colto l’occasione del progetto della Fondazione Moaconcept, che si avvale di giovani artisti italiani conosciuti a livello internazionale, con il fine di contribuire al miglioramento degli ambienti frequentati quotidianamente dalla cittadinanza, in particolare dai bambini e dai ragazzi, che sono particolarmente attratti dalla street art, dal linguaggio e dall’espressività di questi giovani talenti, attraverso i quali sarà possibile comunicare messaggi sociali da promuovere soprattutto tra le nuove generazioni

Montevarchi è la prima tappa di un progetto a lungo termine con cui Moaconcept desidera mettere a disposizione le opere ed il talento artistico di tanti giovani che, fortunatamente, si rivolgono al futuro con speranza e che hanno scelto un mestiere che, realmente, è la linfa vitale di ogni società del passato, della nostra e delle prossime a venire. 

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SENHIT e LUCA TOMMASSINI insieme per una challenge che aiuterà la Fondazione PANGEA Onlus

SENHIT e LUCA TOMMASSINI lanciano una straordinaria campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per Fondazione Pangea Onlus che si occupa delle donne e dei loro figli, contro la violenza domestica. In seguito alla situazione di emergenza sanitaria che ha costretto in casa molte persone, sono aumentati i conflitti tra le mura domestiche, è aumentata la violenza sulle donne alla mercé di un compagno violento, anche lui in una situazione di stress elevata, spesso davanti agli occhi dei figli anch’essi in isolamento forzato.

Per aiutare e supportare queste donne e i loro bambini, Fondazione Pangea Onlus ha realizzato il progetto Piccoli Ospiti, uno specifico programma di accoglienza e recupero del rapporto genitoriale tra le donne e i figli che sono stati testimoni degli abusi perpetrati contro le loro madri. Fondazione Pangea Onlus ha bisogno dell’aiuto di tutti, ora che bisogna fare più di prima per riparare i danni causati dal lockdown. Proprio al progetto Piccoli Ospiti si rivolge lo sguardo di SENHIT e LUCA TOMMASSINI che hanno messo a disposizione 25 mila euro a testa dai ricavi del loro sodalizio artistico di quest’anno in cui, nonostante ESC 2020 sia stato cancellato, il loro nome è stato tra i più apprezzati dai fan della manifestazione in tutto il mondo, dando grandi soddisfazioni per i singoli “Breathe” e “Freaky!” di Senhit e per la viralità della Freaky Dance. A partire da oggi 25 novembre, GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, la coppia artistica darà il via a una challenge con una serie di nuove coreografie sulle note della cover di “Waterloo” degli ABBA che hanno l’obbiettivo di diventare virali per raccogliere nuove donazioni e per far conoscere il più possibile il nome di questa Fondazione.

Gli stessi bambini del progetto Piccoli Ospiti sono spesso coinvolti in laboratori ludo‐pedagogici, tra cui la danza terapia. Un modo per unire la voglia di divertirsi e ballare a quella di aiutare e restare uniti, un modo per non fermarsi ma continuare ad esprimersi. Senhit e Luca si impegnano a donare per ogni persona che ripropone la coreografia 100 euro alla Fondazione, per il progetto Piccoli Ospiti, fino al raggiungimento dei 50 mila euro. Basterà pubblicare il video sui propri social utilizzando l’hashtag#DanceForPangea e taggando i profili di Senhit e Luca TommassiniChiunque parteciperà a questa challenge, compirà un gesto importante per molte donne e bambini e darà risonanza all’importante lavoro di Pangea.

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Pornhub in Italia promuove la green mobility

Pornhub, la principale piattaforma web d’intrattenimento per adulti, ha annunciato oggi la collaborazione con MiMoto, il primo servizio Made in Italy di scooter sharing 100% elettrico a flusso libero, attivo nelle città di Milano, Torino e Genova. La campagna “A Ride With Pornhub” nasce con l’intento di promuovere la green mobility in Italia e permetterà di effettuare un giro gratuito di 15 minuti ad ogni utente italiano sugli scooter MiMoto per 72 ore, a partire dalle ore 12 di venerdì 11 settembre.

A seguito dell’emergenza COVID, il governo italiano ha deciso di promuovere la mobilità sostenibile al fine di evitare assembramenti sui mezzi pubblici e, anche, per incentivare metodi di trasporto eco-friendly nelle grandi città, come gli scooter di MiMoto.

“Noi di Pornhub teniamo particolarmente alla salute del pianeta, un tema che è stato al centro di nostre iniziative passate come ‘The Dirtiest Porn Ever’ e ‘Beesexual,’” – ha commentato Corey Price, vicepresidente di Pornhub. “Il nostro pubblico italiano è molto numeroso, per questo siamo felici di poter offrire ai nostri fan italiani delle corse gratuite sugli scooter di MiMoto, al fine di incentivare una mobilità sostenibile. A partire dal venerdì 11 settembre alle ore 12 e per tutto il weekend, approfittate dell’iniziativa per avvicinarvi a questa modalità di trasporto divertente e rispettosa dell’ambiente.”

“Pornhub ha pensato che offrire un giro gratuito sui nostri scooter potesse essere un buon modo per riunire le persone in un modo diverso”, hanno dichiarato Alessandro Vincenti e Vittorio Muratore, co-fondatori di MiMoto. “Siamo entusiasti di prendere parte a questa collaborazione con Pornhub. La green mobility rappresenta il futuro della mobilità. La partnership tra un servizio di green sharing e la più importante azienda nel settore dell’intrattenimento per adulti, è un perfetto esempio di come la società possa unirsi per cambiare paradigmi ed evolversi in modo responsabile, anche unendo due aziende dai contenuti così diversi ”.

Questa collaborazione con MiMoto segue i recenti sforzi di Pornhub in Italia. Nei mesi scorsi, Pornhub ha offerto il servizio Premium gratuitamente durante il lockdown e ha effettuato donazioni a diverse organizzazioni italiane attive durante l’emergenza.

Per approfittare dei 15 minuti di corsa gratuita, è necessario scaricare l’app MiMoto e inserire il codice “Pornhub”. Offerta valida dalle ore 12 di venerdì 11 settembre, fino a mezzanotte di domenica 13 settembre.

 

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Palermo palcoscenico di pianisti internazionali

Da venerdì 27 a domenica 29 settembre torna PIANO CITY PALERMO, il festival di pianoforte che trasforma Palermo in un grande palcoscenico. Oltre 50 ore di musica riempiranno le strade, le piazze e i quartieri del capoluogo siciliano, proponendo percorsi urbani e itinerari tematici nei luoghi più suggestivi della città.

 La terza edizione di Piano City Palermo può contare oltre 100 candidature ricevute da pianisti di tutto il mondo. Innovazione, sostenibilità e desiderio di scoperta sono le parole chiave di un festival che ha fondato le sue radici in una città che mai come ora è simbolo dell’accoglienza, nel cuore del Mediterraneo.

Piano City Palermo è un progetto di Associazione Piano City Milano, della Fondazione Teatro Massimo e del Comune di Palermo, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti già Vincenzo Bellini” di Palermo. A cura diAccapiù, l’edizione del 2018 ha coinvolto più di 30.000 persone, che hanno assistito a 68 concerti diffusi in più di 30 location sparse per la città (come le maratone pianistiche ospitate al Teatro Massimo), confermando un trend sempre in crescita.

Piano City Palermo nasce nel 2017, forte dell’esperienza maturata dalle cinque edizioni di Piano City Milano. È un progetto partecipato, con un forte coinvolgimento cittadino, in cui la cittadinanza, i privati e i partner culturali collaborano insieme per una città sempre più vivibile e aperta.

Una scommessa che ha incontrato l’entusiasmo e il sostegno dell’intero tessuto culturale e sociale della città: musicisti, aziende, media, istituzioni, associazioni che oggi vede Piano City Palermo come uno degli eventi diffusi più amati dai cittadini di Palermo, e non solo.

 

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IL 6 GIUGNO A MILANO LA FINALE DI AW LAB IS ME MUSIC EDITION

2.200 iscritti, 1.800 e 350 performance live negli store brand, con questi numeri record si è chiuso il contest AW LAB IS ME Music Edition che il 6 giugno celebra finalisti con un esclusivo closing party presso Triennale di Milano.
“Siamo entusiasti della risposta ricevuta con la seconda edizione di AW LAB IS ME che, anche quest’anno, ha contato sul supporto di partner d’eccezione – ha dichiarato Domenico Romano –Direttore Marketing AW LABAW –  e anche quest’anno abbiamo girato l’Europa alla scoperta di nuovi talenti, giovani di una generazione a cui abbiamo messo a disposizione un palco per dare loro la voce che meritano. Ora uno tra loro potrà veder avverato un sogno e la possibilità di fare della propria passione un mestiere”.
Gli otto finalisti, selezionati in tutta Italia e negli in store di Milano, Roma, Napoli e Barcellona, si sfideranno davanti al pubblico e ad una giuria composita e d’eccezione: Big Fish, Jake La Furia, Chadia Rodriguez, Anastasio e Sofia Viscardi. Oltre a loro, a sottolineare il carattere internazionale del progetto artistico di AW LAB, saliranno sui banchi della giuria i rappresentanti di adidas, Nike e Puma.Un evento eccezionale che conta sulla partecipazionestraordinariadi Sony Music che, oltre ad essere rappresentata in guria, ha deciso di distribuire il brano del vincitore. Il singolo sarà prodotto negli studi di Big Fish e potrà contare sulla realizzazione di un videoclip per il suo lancio promozionale. (sotto due dei finalisti).

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A Caorle le finali del “Il Festival Show Casting”

Il 3, 4 e 5 maggio si svolgeranno a Caorle (Venezia) le finali di Festival Show Casting 2019, l’annuale contest di FESTIVAL SHOW che seleziona dodici nuovi talenti, ai quali spetterà l’onore di condividere il palco della prestigiosa kermesse itinerante, organizzata da RADIO BIRIKINA e RADIO BELLA & MONELLA, con i big della musica. Svelato anche l’appuntamento estivo a Caorle dell’annuale tappa della kermesse: il 25 luglio all’Arenile Madonna Dell’Angelo!

 Parafrasando un ritornello di una canzone che rimanda al favoloso decennio, si potrebbe dire “stessa spiaggia, stesso mare” perché l’antico borgo marinaro veneziano torna ad ospitare per il quinto anno le finali. La manifestazione volta a valorizzare i giovani talenti, da sempre una delle prerogative di Festival Show, si svolge in collaborazione con la Città di Caorle ed è condivisa dalla Regione Veneto.

 

Photo: Pietro Rizzato © 2018 http://bit.ly/FBpietrorizzatophoto

Da gennaio ad oggi, sono state trenta le tappe delle audizioni di Festival Show Casting 2019 su tutto il territorio italiano, da Milano a Palermo, da Gorizia a Bologna, da Roma all’Isola d’Elba, passando per Teramo, Taranto, Pisa, Padova e tante altre città, alla ricerca dei migliori talenti. Le iscrizioni per gli artisti emergenti sono aperte fino al 28 aprile!  Novità del concorso di quest’anno è l’apertura delle iscrizioni anche per le “Prime Voci, dagli 8 ai 14 anni: a loro, in Piazza Matteotti, saranno dedicati il pomeriggio e la serata del 4 maggio. I tre migliori fra tutti quelli che si esibiranno parteciperanno alla penultima data del tour estivo. Il 3 e 4 maggio presso la Scuola Paul Jeffrey all’interno della “Casa della Musica” si terranno i provini dei 200 candidati semifinalisti. Solo 12 giovani si aggiudicheranno la possibilità di esibirsi sul palco di Festival Show 2019, che partirà da Padova il 30 giugno per concludere la stagione nella splendida Piazza Unità d’Italia a Trieste il 7 settembre. 30 giovani finalisti si contenderanno questa possibilità domenica 5 maggio in Piazza Matteotti (dalle ore 15.00). La finale sarà condotta da Hoara Borselli, elegante showgirl, conduttrice televisiva e attrice, oggi anche speaker radiofonica e titolare di un brand di abbigliamento. Questa la giuria d’eccezione che sarà presente in piazza: MARIO LUZZATTO FEGIZ, decano dei critici musicali italiani, collaboratore storico del Corriere della Sera, critico musicale e saggista, con frequenti impegni radiotelevisivi; MARCO MASINI, trent’anni di carriera e milioni di album venduti in tutto il mondo; OMAR PEDRINI, cantautore e docente dell’Università Cattolica di Milano, ex-leader dei Timoria, icona del rock italiano; ROSSANA CASALE, cantante, insegnante universitaria e vocal coach che ha collaborato con Riccardo Cocciante, Mina e Vasco Rossi. Ci saranno anche FAUSTO COGLIATI, produttore che ha lavorato con artisti come Raphael Gualazzi, Rocco Hunt, Francesca Michielin, J-Ax, Fedez, i Club Dogo e gli Articolo 31, e MAURO PAOLUZZI, compositore, arrangiatore, produttore discografico, batterista e chitarrista che ha collaborato con Antonello Venditti, Mango, Gianna Nannini e i Bluvertigo.

Durante l’appuntamento di Piazza Matteotti, domenica 5 maggio, Caorle avrà anche la sua prima Miss Amen, “Anteprima Miss Amen Festival Show”, che gareggerà per guadagnarsi il titolo di “più bella del tour” sfidandosi con le finaliste delle altre tappe del tour estivo. Inoltre, contemporaneamente ai casting per i cantanti, il coreografo Etienne Jean-Marie sceglierà la sua “Summer Crew” attraverso i provini della Dance Crew Selecta.

 E quest’anno i giovani artisti in gara hanno un motivo in più per ambire al palco di Festival Show: infatti, questa edizione sarà ancora più speciale perché la rassegna compie 20 anni!

Una storia entusiasmante fatta di volti celebri, di sorrisi, di applausi ma anche di impegno e fatica per poi, alla fine, affacciarsi ogni sera su piazze gremite. Dagli inizi nelle piazze di provincia nel 2000, da un’idea di Roberto Zanella, editore del più potente network radiofonico del nord Italia, Festival Show è arrivato a conquistare prima l’Arena di Verona, dove si è svolta per quattro anni la finale, e dall’anno scorso la storica Piazza Unità d’Italia a Trieste, la piazza più grande d’Europa affacciata sul mare.

Negli anni la squadra di Festival Show si è sempre distinta per affidabilità e professionalità.

La direzione commerciale e artistica è di Mariano Sannito, il coordinamento artistico di Stefano Favero. Valore aggiunto è dato dallo staff tecnico, che da sempre con stile e professionalità costruisce un grande show applaudito da decine di migliaia di persone, e dagli sponsor, che animano il pre-show, il backstage e impreziosiscono le piazze con i loro stand.

La direzione della fotografia è affidata a Renato Neri (light designer di eventi come Festivalbar) che rinnova il palco in ogni edizione, mentre la regia televisiva è di Claudio Asquini che permette le dirette di qualità sul sito di Festival Show. In ogni tappa gli artisti sono accompagnati dal corpo di ballo guidato da Etienne Jean Marie; sarà presente anche la sezione Young dell’Orchestra Ritmico Sinfonico Italiana, già protagonista di Sanremo Young su Rai Uno: formata da ben sette elementi, a cui si aggiungono tre fiati e tre coristi, racchiude alcuni tra i migliori giovani musicisti del panorama nazionale provenienti da tutta Italia.

Festival Show è anche solidarietà, grazie al sodalizio con la Fondazione Città della Speranza che si occupa di raccogliere fondi per i bambini malati di gravi patologie. Da sempre, infatti, promuove nelle piazze una raccolta fondi che alla fine delle otto tappe viene versata nelle casse della Fondazione. Festival show ha donato in questi anni 630.000 euro.

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Matrimonio all’italiana tra Fedez e Chiara Ferragni

Lo hanno definito il royal wedding all’italiana, il matrimonio più atteso, ‘chiacchierato’ sui nostri social: Chiara Ferragni e Fedez. L’invito è in 3d, con le sagome dei due sposi con allegato un pop-up, dal titolo “The Ferragnez”, in cui i futuri marito e moglie si abbracciano al centro di un palmeto, sotto un romantico cielo stellato e una pioggia di fuochi d’artificio. Tutti i milioni di follower della coppia – 13,6 milioni lei, ‘appena’ 6 milioni lui – saranno virtualmente invitati: “Sarà condiviso tutto, minuto per minuto, con i nostri follower”, hanno confessato. E c’è già un hashtag ufficiale: #TheFerragnez. Sul suo profilo Instagram il rapper e giudice di X Factor Fedez hanno pubblicato un video con l’invito delle nozze con una delle più note influencer mondiali Chiara Ferragni che l’ha reso da poco padre del piccolo Leone. Le nozze, il 1 settembre a Noto, in Sicilia, poco più di un anno dopo la proposta Di Fedez a Chiara. Previsti tre giorni di festa.

da Ansa