Si rinnova, dopo il successo dello scorso anno, l’appuntamento con il China International Import Expo, la manifestazione fieristica promossa dal Ministero del Commercio cinese e dalla Municipalità di Shanghai, riservata ai produttori esteri interessati a espandere il loro business nel territorio cinese. Dal 5 al 10 novembre l’importante kermesse – fortemente voluta dal presidente Xi Jinping – permetterà alle aziende straniere di presentare i loro prodotti e servizi con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione e promuovere lo sviluppo di un’economia globale anche grazie a un forum internazionale e alla presenza di una versione speciale di Expo con i Padiglioni di tutti i Paesi presenti. Tra questi l’Italia sarà tra gli ospiti d’onore e, nella sezione della moda, sarà presentata da un talento d’eccezione, lo stilista Gilberto Calzolari che porta per la prima volta in Oriente il suo brand di prêt-à-porter high-end dall’animo green, vincitore del Green Carpet Award 2018 come Best Emerging Designer, da sempre attento ai valori di sostenibilità ambientale e qualità, eleganza ed esclusività del lusso made in Italy. L’intera iniziativa è coordinata da ICE Agenzia su incarico dello Sviluppo Economico con la collaborazione di Camera Nazionale della Moda Italiana.
Gilberto Calzolari sarà protagonista, insieme ad altri tre designer, di una speciale installazione con una selezione di look della collezione FW 2019-2020 esposti lungo le arcate di una struttura interna al padiglione Italia, che richiama il Colosseo. I look presentati da Calzolari sono emblematici di una collezione, intitolata Unnatural, che riflette sui concetti di naturale e artificiale tramite la rappresentazione di una natura alterata, filtrata e modificata dall’uomo, come nella giacca kimono in tessuto broccato con deliziosi motivi floreali che brillano in riverberi lamé, come contaminati da radiazioni acide; o come nella blusa in PVC azzurro trasparente, una citazione/omaggio alle opere provocatorie di Damien Hirst, dove la natura è immersa nelle formaldeide; o ancora nel prezioso abito realizzato con la rete per l’imballaggio degli agrumi che, successivamente decorata a telaio a mano con materiali da ricamo di scarto (80 ore di lavoro), diventa un vero e proprio tulle couture, a dimostrazione che l’eleganza e il lusso possono andare di pari passo con il riutilizzo delle risorse.
Una presenza importante e una grandissima vetrina internazionale, all’interno di una manifestazione che, solo lo scorso anno, ha visto la partecipazione di 150 Paesi e oltre 3600 espositori e che si prepara a replicare questi numeri anche in questa edizione.
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