E’ un viaggio nel minimalismo giapponese la collezione Onitsuka Tiger che ha sfilato a Milano, disegnata da Andrea Pompilio. La natura sportiva del brand viene riletta in chiave prêt-à-porter con materiali pregiati e costruzioni complesse come il logo ricamato con punto a zigzag o le cuciture decoro sugli orli.
Le lunghe coulisse trasformano le t-shirt oversize di georgette in top goffrati o scolpiscono le gonne di nylon giapponese, mentre il kimono appare tra i tagli delle maniche svolazzanti delle bluse o nei drappeggi di un telo da mare logato e montato su un tank top, tutto di spugna. Le leggere sahariane e gli abitini di nylon sono accorciabili grazie alle zip interne, le minigonne, corte come haiku, hanno tasconi applicati, i vestitini hanno tasche zaino incorporate sulla schiena. (ANSA).
La supermodella Alessandra Ambrosio è la nuova ambasciatrice del marchio Bottletop, social enterprise inglese che collabora a sostegno delle donne economicamente svantaggiate e delle comunità Indigene attraverso i suoi atelier a Salvador, in Brasile, a Kathmandu, in Nepal e nella foresta amazzonica. La collaborazione con Alessandra Ambrosio è stata lanciata a Milano con la campagna per l’inverno, di cui è protagonista la Leda mini tote; la prima borsa realizzata nel nuovo atelier nella foresta amazzonica in collaborazione con la comunità Indigena Yawanawá, con semi di açai, filo di plastica oceanica Parley e un dettaglio realizzato utilizzando il metallo di un’arma da fuoco illegale confiscata da Humanium.
La preparazione delle materie prime richiede due giorni per la realizzazione di ogni pezzo, che utilizza 895 semi di açaí raccolti a mano. “È sempre stato importante per me sostenere le organizzazioni che – dice Alessandra Ambrosio – si dedicano all’emancipazione economica delle donne svantaggiate nel mio Paese natale, il Brasile, e all’estero. Sono lieta di presenziare alla nuova campagna di Bottletop, che dal 2005 lavora a stretto contatto con le donne locali nel cuore della comunità di Salvador, creando bellissimi modelli con materiali di scarto”. (ANSA).
Un guardaroba diverso, poliedrico e funzionale, per rientrare nel mondo: è quello creato da Alessandro Sirtori per Zegna e mostrato in un video ambientato tra il labirinto del castello di Masino, in Piemonte, e spazi urbani milanesi come il condominio Monte Amiata progettato da Aldo Rossi, le scale dello Iulm e l’ingresso di Fiera Milano, dove i modelli e il direttore creativo concludono il fashion film con un pranzo pieds dans l’eau nelle vasche all’ingresso della struttura e tanto di brindisi benaugurante al futuro post covid che verrà. Un ‘(New) Set’ come lo ha battezzato il suo creatore, dove l’estetica uomo e donna rimane indefinita, tanto che lui e lei indossano gli stessi abiti.
E non hanno nemmeno bisogno di acquistare taglie diverse, perché molte delle giacche proposte hanno un sistema di passanti interno che permette di aggiungere o togliere due taglie. Un guardaroba fatto di pochi pezzi facili (apparentemente) e tutti abbinabili tra loro, grazie alla scelta di proporre più capi nello stesso tono di colore, in modo da abbinarli con facilità perché – spiega Sirtori – è finito il tempo in cui l’uomo entrava in negozio per ordinare due giacche e due camicie. “E’ il tessuto che fa il capo” dice Sirtori, illustrando i prodigi resi possibili grazie al polo tessile Zegna: la lana Bielmonte piemontese dell’oasi di famiglia che mischiata a seta e lino crea un nuovo denim, usata per la giacca kimono; il lino placcato ingualcibile del blazer portato con la maglia di seta; il denim effetto lino consumato dalle smerigliature del giubbino da workwear; la fibra di cotone tagliata e rigenerata effetto lana e abbinata allo jacquard delle nuove maglie; la seta ‘cuscino’ ingualcibile del capospalla boxy; la lana liquida e leggerissima che sembra pelle lucida del trench dal volume ad A. Tutto in un’ottica modulabile in cui la camicia o la T-shirt, infilate nei pantaloni, possono sostituire la giacca e dar vita a un nuovo abito maschile, leggero e funzionale. (ANSA).
Eccentricità. Amore libero. Sono i concetti chiave che declinano il vocabolario fashion di Burberry per il womenswear AI21. La maison britannica per eccellenza, guidata da qualche anno dal pugliese Riccardo Tisci, ha presentato oggi la sua collezione Donna per la stagione fredda, con una sfilata online trasmessa sul sito web e sui canali social del brand, in tempi di pandemia Covid, puntando su un guardaroba che mescola con scioltezza i codici classici della sua eredità con asimmetrie e silhouette più sperimentali.
Dopo aver posticipato l’appuntamento, fissato in precedenza il 14 aprile per rispetto del lutto della Corona in seguito alla morte del principe consorte Filippo, l’atteso défilé ha segnato l’abbandono, seppure momentaneo, della presentazione della linea femminile e maschile insieme, puntando il focus esclusivamente sulla donna. Non a caso il titolo dell’AI21 è Femininity, ovvero femminilità. E nella sua interpretazione più audace, come ha spiegato Tisci in un comunicato. “Durante la mia vita, mia madre è stata una forza della natura. Come genitore single, ha cresciuto me e le mie otto sorelle con incredibile determinazione e orgoglio. Di conseguenza, sono sempre stato attratto da donne forti”, ha sottolineato lo stilista di origine tarantina. Ambientato all’interno del flagship store londinese di Burberry, in Regent Street, lo show è cominciato con un fascio di luce simboleggiante un sole che sorge sulle guerriere glamour schierate quest’anno dal brand. Indossano borse maxi, svettando su stivali smilzi attillati come collant, dal tacco vertiginoso.
I capispalla restano un cavallo di battaglia del marchio d’Oltremanica: trench rifiniti in ecopelle, lana con stampa volpe e intarsi geometrici, montgomery ricostruiti in finto visone, shearling riccio e pellicce sintetiche. La palette cromatica privilegia tinte unite color block, dal cammello al nero, spezzate da flash rosso fuoco e sfumature prugna, mentre la sera s’illumina di maglie metalliche ‘à la Paco Rabanne’ e paillettes. (ANSA).
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