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Marras sfila nel complesso Nuragico di Barumini in Sardegna, secondo l’UNESCO tra i siti archeologici i più importanti al mondo

Sfila al complesso Nuragico di Barumini, sito archeologico tra i più importanti in Europa, la nuova collezione di Antonio Marras, che per lo stilista di Alghero tutto il mondo dovrebbe conoscere come l’Isola di Pasqua o Machu Picchu.  Lo short movie, ambientato in uno dei 55 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List, ha un cast quasi interamente sardo, sempre “con l’intento di dimostrare che in Sardegna si è in grado di realizzare eventi con risorse locali degne dei grandi show di Milano, Parigi e New York”

Anche grazie alla partnership con la Fondazione Sardegna Film Commission della Regione autonoma della Sardegna e al sostegno di Sardegna Teatro, della Fondazione Barumini Sistema Cultura e del Comune di Barumini, che hanno aiutato a trasformare questo sogno in realtà. Sulla strada verso il sito, che fa da passerella, tutte le passioni e gli stilemi di Marras: i tessuti stampati, vellutati, jacquardati e materici, le rose, gli scozzesi, i colori forti come il nero e il rosso, il giallo e il verde, ma anche le paillettes, i tulle, le piume, i ricami e gli strass sparsi in abiti iperfemminili dallo stile volutamente un po’ retrò ma non nostalgico, fatto di volumi strizzati in vita, ma poi ampi e svolazzanti. Per lui, invece, completi in gessato o in patchwork ricamato e felpe con scritte in sardo. 
Tutti insieme, uomini e donne, in un corteo aperto da due bambini, camminano verso questo luogo sacro a chiedere l’intercessione alla dea del luogo per la fine della pandemia. 
Al tramonto la liberazione, con un ballo collettivo su musica dal vivo di un artista sardo. (ANSA). 

Cividini
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Cividini lancia il “pret-a-reporter” con capi sostenibili fatti per durare

“Sostenibili, noi, lo siamo da sempre” dice Piero Cividini, che chiama la collezione per il prossimo inverno ‘Pret-a-reporter’ a ricordare che i capi, quando sono fatti con materiali di qualità e manifattura artigianale, sono fatti per durare.  Nessuna obsolescenza programmata per il cashmere della maison bergamasca: “la nostra è la filosofia di sempre, abbiamo lanciato le nostre maglie di cashmere 30 anni fa e ci hanno portati fino a qui – dice l’imprenditore e creativo – e nonostante tutto manteniamo le posizioni.

Nei mercati stranieri serve una grande qualità per un prodotto di nicchia come il nostro: da noi vogliono il vero made in Italy con contenuti intrinseci e grande qualità dei tessuti” e magari quel guizzo di creatività, come la capsule ‘wow’ fatta di pezzi dipinti a mano come tele pittoriche, da inserire a piacere tra le proposte minimal della prossima stagione: il blouson in tessuto e i pantaloni ampi, la gonna plissé e le giacche tagliate a vivo, il parka in raso e i pantaloni di flanella o in velluto, gli chemisier con maniche in poliestere e gli abiti con costruzione a teli. (ANSA). 

FILA
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Fila festeggia 110 anni con con la stylist Katie Grand che mette il logo in primo piano

E’ una celebrazione delle icone del brand, attraverso gli occhi della stylist Katie Grand, la collezione che celebra i 110 anni di Fila, presentata oggi a Milano con un video dalla grafica da videogiochi accompagnato da ‘Put Your Filas On’, un brano pubblicato nel 1986 dalla leggenda dell’hip hop Schoolly D. 
    “Ho scelto – racconta Grand – pezzi dall’archivio a cui ho reagito in maniera immediata: sono rimasta sorpresa da quanto la maggior parte di essi siano moderni e questo è dovuto principalmente al fatto che hanno un logo e un marchio così iconici”.

Katie Grand ha esplorato l’intera storia di Fila, concentrandosi su temi come tennis, montagna, acqua, aerobica, basket, golf e sport motoristici e aggiornando i vari capi al gusto di oggi. Ed ecco giubbotti e maglioni da golf; costumi da bagno e tute da bob; magliette e pantaloncini da basket; capi da aerobica, piumini da montagna e tute da gara, tutto con un’allure vintage e il logo disegnato nel 1973 da Sergio Privitera come elemento pervasivo. 


    “Tutti hanno praticamente trascorso l’ultimo anno in abiti molto più pratici. Non avevamo davvero nessun posto dove andare, quindi – riflette Grand – l’attenzione sulla moda si è spostata enormemente verso qualcosa di più pratico e più duraturo. La qualità dello sportswear significa che puoi indossarlo più e più volte senza doverlo sostituire”. (ANSA). 

momonì
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La voglia di natura di Momonì con abiti a stampa stagno e cappotti ‘cocoon’

Nasce dalle immagini di natura del film ‘Il pianeta Azzurro’ di Franco Piavoli l’ispirazione per la collezione per il prossimo inverno di Momonì, presentata con un fashion film a Milano Moda Donna.  “Nella natura – spiega la direttrice creativa Michela Klinz – esplode la vera estetica di Momonì intessuta, letteralmente, di quella maestria artigiana in cui convergono lavorazioni preziose e tecniche sapienti”.


A raccontare questa voglia di natura la nuova stampa stagno con piccole rane colorate e l’altrettanto inedita fantasia floreale, usate per abitini, pantaloni morbidi e camicie, da portare con cappotti cocoon in bouclé di lana-mohair o in rustici Principe di Galles. (ANSA).