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Minimalismo giapponese per Onitsuka Tiger disegnata da Andrea Pompilio

E’ un viaggio nel minimalismo giapponese la collezione Onitsuka Tiger che ha sfilato a Milano, disegnata da Andrea Pompilio. La natura sportiva del brand viene riletta in chiave prêt-à-porter con materiali pregiati e costruzioni complesse come il logo ricamato con punto a zigzag o le cuciture decoro sugli orli.

Le lunghe coulisse trasformano le t-shirt oversize di georgette in top goffrati o scolpiscono le gonne di nylon giapponese, mentre il kimono appare tra i tagli delle maniche svolazzanti delle bluse o nei drappeggi di un telo da mare logato e montato su un tank top, tutto di spugna. Le leggere sahariane e gli abitini di nylon sono accorciabili grazie alle zip interne, le minigonne, corte come haiku, hanno tasconi applicati, i vestitini hanno tasche zaino incorporate sulla schiena. (ANSA).

 

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La top model brasiliana Alessandra Ambrosio nuova ambasciatrice del brand Bottletop

La supermodella Alessandra Ambrosio è la nuova ambasciatrice del marchio Bottletop, social enterprise inglese che collabora a sostegno delle donne economicamente svantaggiate e delle comunità Indigene attraverso i suoi atelier a Salvador, in Brasile, a Kathmandu, in Nepal e nella foresta amazzonica. La collaborazione con Alessandra Ambrosio è stata lanciata a Milano con la campagna per l’inverno, di cui è protagonista la Leda mini tote; la prima borsa realizzata nel nuovo atelier nella foresta amazzonica in collaborazione con la comunità Indigena Yawanawá, con semi di açai, filo di plastica oceanica Parley e un dettaglio realizzato utilizzando il metallo di un’arma da fuoco illegale confiscata da Humanium.

La preparazione delle materie prime richiede due giorni per la realizzazione di ogni pezzo, che utilizza 895 semi di açaí raccolti a mano. “È sempre stato importante per me sostenere le organizzazioni che – dice Alessandra Ambrosio – si dedicano all’emancipazione economica delle donne svantaggiate nel mio Paese natale, il Brasile, e all’estero. Sono lieta di presenziare alla nuova campagna di Bottletop, che dal 2005 lavora a stretto contatto con le donne locali nel cuore della comunità di Salvador, creando bellissimi modelli con materiali di scarto”. (ANSA).

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Marras sfila nel complesso Nuragico di Barumini in Sardegna, secondo l’UNESCO tra i siti archeologici i più importanti al mondo

Sfila al complesso Nuragico di Barumini, sito archeologico tra i più importanti in Europa, la nuova collezione di Antonio Marras, che per lo stilista di Alghero tutto il mondo dovrebbe conoscere come l’Isola di Pasqua o Machu Picchu.  Lo short movie, ambientato in uno dei 55 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List, ha un cast quasi interamente sardo, sempre “con l’intento di dimostrare che in Sardegna si è in grado di realizzare eventi con risorse locali degne dei grandi show di Milano, Parigi e New York”

Anche grazie alla partnership con la Fondazione Sardegna Film Commission della Regione autonoma della Sardegna e al sostegno di Sardegna Teatro, della Fondazione Barumini Sistema Cultura e del Comune di Barumini, che hanno aiutato a trasformare questo sogno in realtà. Sulla strada verso il sito, che fa da passerella, tutte le passioni e gli stilemi di Marras: i tessuti stampati, vellutati, jacquardati e materici, le rose, gli scozzesi, i colori forti come il nero e il rosso, il giallo e il verde, ma anche le paillettes, i tulle, le piume, i ricami e gli strass sparsi in abiti iperfemminili dallo stile volutamente un po’ retrò ma non nostalgico, fatto di volumi strizzati in vita, ma poi ampi e svolazzanti. Per lui, invece, completi in gessato o in patchwork ricamato e felpe con scritte in sardo. 
Tutti insieme, uomini e donne, in un corteo aperto da due bambini, camminano verso questo luogo sacro a chiedere l’intercessione alla dea del luogo per la fine della pandemia. 
Al tramonto la liberazione, con un ballo collettivo su musica dal vivo di un artista sardo. (ANSA). 

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L’arte di Le Corbusier come cornice per la presentazione della collezione di Marco Rambaldi

“Questo è un manifesto sul futuro che bramiamo, il nostro mondo paradisiaco terrestre”: così Marco Rambaldi parla della sua collezione, presentata il 26 febbraio a Milano con un video ambientato nella casa bolognese, oggi abbandonata, costruita nel 1977 come copia dell'”esprit Nouveau” di Le Corbusier che l’architetto aveva costruito nella Parigi del 1925, immaginando l’abitazione ideale degli allora lontani anni 2000. 

“Abbiamo deciso di “occuparla” – racconta lo stilista – come fosse effettivamente un’azione di squatting, come successe durante gli anni Settanta con la Traumfabrik a Bologna”, un appartamento occupato dove si trovavano gruppi di giovani creativi come Andrea Pazienza e si sperimentavano nuove espressioni artistiche. Così oggi i giovani immaginati da Rambaldi trovano il paradiso in terra tra cornetti portafortuna lavorati in maglieria, simboli religiosi come il rosario e gli angeli, mixati con demoni e sirene e stampati sul tessuto di viscosa e sul tulle contenitivo, entrambi frutto di riciclo o rappresentati ad intarsio e jacquard sulla maglieria. Vestono tute anni Settanta in maglia calata e ciniglia, camicie in viscosa, abiti in velluto a stampa animalier e cappotti verde lime, top in lurex bronzo e maglie con grandi cuori ricamati a mano. (ANSA). 
   

Lara Stone per ELENA MIR0'
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Alessandro Dell’Aqua libera le donne di Elena Mirò dagli stereotipi e dal cliché curvy

Oltre i cliché e contro gli stereotipi: è la capsule collection disegnata da Alessandro Dell’Acqua per Elena Mirò, presentata a Milano con un fashion film interpretato dalla supermodel e attrice olandese Lara Stone, protagonista anche della campagna firmata Mert & Marcus.  “Ho lavorato – racconta lo stilista – rispettando un concetto che va oltre quello dell’inclusività. Realizzare una collezione di moda che preveda un’ampia estensione di taglie potrebbe sfociare in un manierismo che non ha un vero significato di inclusione ma semplicemente dare una motivazione commerciale al politicamente corretto. Invece, ho voluto andare oltre e ho pensato di costruire abiti desiderabili senza lasciarmi condizionare dalle regole legate alle taglie”.

In pratica, “mi sono applicato – spiega – a trasformare tecnologicamente i tessuti per aumentarne il comfort, anche quando sono pesanti come il tweed, e ho allontanato qualsiasi soluzione facile che potesse dare la sensazione di avvolgere le donne in una forma a sacco. Ho accettato questa sfida perché sono convinto che si possa lavorare su questo tema senza cadere nel cliché della moda curvy”. 
Tra le proposte, abiti e gonne in pizzo e organza con pannelli alternati che creano un effetto architettonico; giacche, gonne e cappotti in tweed grigio spinato; abiti sottoveste in maglia e maxi cardigan a coste; cappotti in double abbinati a gonne a matita. A sottolineare la silhouette, cinture strette in vita, a dare slancio alla figura pump a punta.

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Top model come attrici per la collezione per il prossimo inverno di Versace

Le sorelle Gigi e Bella Hadid, Irina Shayk, la coconduttrice di Sanremo Vittoria Ceretti, la bellezza curvy di Precious Lee: solo top – che chiacchierano tra di loro, si aggiustano abiti e capelli, litigano per una borsetta – per Versace, che ha presentato oggi online – poco dopo la Milano Fashion Week – la sua collezione per il prossimo inverno, con grande protagonista la greca, simbolo della maison. 

“Fare un evento digitale ha i suoi vantaggi”, aveva detto Donatella Versace, annunciando che la collezione sarebbe stata presentata oggi, quindi fuori dal calendario di passerelle milanesi. E da questa esperienza, la prima sfilata in video a porte chiuse della maison, che la scorsa stagione aveva invitato i suoi lavoratori come pubblico, “ho capito – dice Donatella Versace – che questo è davvero il futuro, un nuovo modo di comunicare le collezioni. Le top model sono come le attrici, sono capaci di dare vita agli abiti, come quando si interpreta un personaggio.”

Ed è una svolta anche la collezione per il prossimo inverno, che sceglie come tema ricorrente il motivo a Greca, unito al logo Versace e reinterpretato come un labirinto dall’effetto 3D. 
Lo stesso motivo che diventa la cornice della sfilata, con il video ambientato in un dedalo verticale da cui le modelle escono solo a fine sfilata. Per lei tutto è corto, mini: le canotte bustier lasciano scoperta la pancia, le gonne a trapezio, i pantaloni accorciati e gli abiti di maglia metallica semplici come una T-shirt si issano sui sandali con plateau. In testa, foulard con la nuova stampa graffito a forma di smiley Medusa, in mano o sulle spalle le nuove borse La Greca.

Linee pulite e tinte forti, dal nero ai toni fluo, per trasmettere – spiegano dalla maison . potere e fiducia in se stessi, in pieno Versace style. 
Forme verticali e slanciate anche per lui, che porta completi sartoriali jacquard con la greca, trench di vinile, completi ricamati e smoking dai revers scintillanti con i bermuda. 
    (ANSA). 

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Onitsuka Tiger si affida a Myss Keta per la presentazione del suo debutto milanese

La rapper Myss Keta è la presentatrice del video della collezione del brand giapponese Onitsuka Tiger, che ha debuttato alla settimana della moda di Milano con il video ‘Unfashionshow’, dove appaiono anche il ballerino Gabriele Esposito e il visual artist Ozmo.  La collezione disegnata da Andrea Pompilio unisce elementi dal design minimalista per cappotti, abiti, pantaloni e gonne in nylon nero e grigio piombo, a una selezione di capi ispirata all’Himalaya e al trekking anni ’70, caratterizzati da toni più accesi come l’arancio, il giallo e l’azzurro neon.

Tra i capi più particolari, i pile lavorati con intarsi in radzimir di nylon e piping a contrasto di ispirazione vintage, e la tipica tuta in poliestere acetato degli anni ’70 con stampate le grafiche disegnate da Toyoki Adachi, direttore artistico del marchio grafico tessile “nowartt”. (ANSA). 

Cividini
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Cividini lancia il “pret-a-reporter” con capi sostenibili fatti per durare

“Sostenibili, noi, lo siamo da sempre” dice Piero Cividini, che chiama la collezione per il prossimo inverno ‘Pret-a-reporter’ a ricordare che i capi, quando sono fatti con materiali di qualità e manifattura artigianale, sono fatti per durare.  Nessuna obsolescenza programmata per il cashmere della maison bergamasca: “la nostra è la filosofia di sempre, abbiamo lanciato le nostre maglie di cashmere 30 anni fa e ci hanno portati fino a qui – dice l’imprenditore e creativo – e nonostante tutto manteniamo le posizioni.

Nei mercati stranieri serve una grande qualità per un prodotto di nicchia come il nostro: da noi vogliono il vero made in Italy con contenuti intrinseci e grande qualità dei tessuti” e magari quel guizzo di creatività, come la capsule ‘wow’ fatta di pezzi dipinti a mano come tele pittoriche, da inserire a piacere tra le proposte minimal della prossima stagione: il blouson in tessuto e i pantaloni ampi, la gonna plissé e le giacche tagliate a vivo, il parka in raso e i pantaloni di flanella o in velluto, gli chemisier con maniche in poliestere e gli abiti con costruzione a teli. (ANSA). 

Ferragamo
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Le uniformi del futuro utopistico di Ferragamo traggono ispirazione da Matrix e Gattaca

“I cambiamenti sono una grande opportunità per andare oltre i confini” dice Paul Andrew che, nel disegnare la nuova collezione per Salvatore Ferragamo, guarda al futuro immaginato da classici sci-fi come Gattaca, Fino alla fine del mondo e Matrix. 

Una sorta di buco nero spazio-temporale catapulta lo spettatore della sfilata – online alla Milano Fashion week – in uno spazio che ricorda proprio quello dei film di fantascienza, tra tunnel siderali, astronavi e piramidi di vetro rotanti da cui spunta un arcobaleno.

E si muovono a loro agio in questa ambientazione i capi della nuova collezione, che Andrew ha chiamato ‘future positive’. Vengono proprio dalle uniformi, ma non quelle consuete, come la militare, i colori del prossimo inverno per lui e per lei: il verde boy scout e il verde infermiere, il rosa cheerleader, il blu guanto da dentista e l’azzurro da camicia della polizia. 
    (ANSA). 


   

Armani
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Per la prossima stagione Armani ha scelto di portare la notte nel giorno

La notte anche di giorno: è la rivoluzione pensata per la lei del prossimo inverno da Giorgio Armani, che ha presentato le sue collezioni uomo e donna con due sfilate trasmesse in video alla settimana digitale della moda milanese. Al centro della scena, cattura l’attenzione un gorilla verde: è una riproduzione, alta 147 cm e realizzata in resina dall’artista Marcantonio Raimondi Malerba, di Uri, il primate nero a grandezza naturale, proveniente da un set cinematografico, donato molti anni fa allo stilista e da allora parte dell’arredo del suo salotto di casa.

Per la prossima stagione Armani ha scelto di portare la notte nel giorno, tra la morbidezza del velluto, lo scintillio dei cristalli appoggiati su stampe check, i neri mescolati ai blu e ai colori tenui, i motivi astratti che evocano fiori e astri, le forme liquide e avvolgenti. Giacche e cappotti dalle maniche a raglan sono accostati in vita, i pantaloni si aprono in profili ad ala mentre i blazer si allungano e i caban scelgono forme confortevoli. 


Per l’uomo, invece, giacche svuotate come camicie e cappotti morbidi su maglie accostate al corpo a disegni geometrici. Una collezione all’insegna della scioltezza, dove la sera la camicia di velluto prende il posto della giacca, e dove motivi floreali si alternano a patchwork geometrici. (ANSA).

 
   

Emilio Pucci
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Emilio Pucci porta il sole d’inverno in passerella

Il sole anche d’inverno è il tema della collezione Emilio Pucci, presentata con un video a Milano Moda Donna e sviluppata dal team che è al timone del design del marchio da alcune stagioni. La proposta celebra un inverno assolato di abiti Pucci per i resort da St Tropez a St Moritz con stampe che brulicano dappertutto, con shorts e culottes che scoprono gambe vestite da calze colorate.

Il guardaroba è fatto di pezzi essenziali: bomber trapuntati, blouson e pantaloncini corti, polo e body jacquard in mohair lavorato a maglia, tuniche e cappotti double, tute, abiti a pieghe e abiti a trapezio di chiffon decorati con cristalli e piume. I motivi Cervinia, Cortina d’Ampezzo, Specchi, Clessidra, Nuages e Nappine sono ripresi dall’archivio del marchio e declinati nei toni dell’avorio, giallo, rosa, arancio, nude e petrolio. Sono sostenibili le tute da sci in nylon riciclato così come il bomber e gli shorts con imbottiture sostenibili realizzate con fibre di seta naturali e da bottiglie R- PET. (ANSA). 


   

Maison Margiela
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Per MM6 Maison Margiela il futuro è in modalità reverse

Capovolti, rovesciati, al contrario: in un mondo in cui tutto sembra essere sottosopra MM6 Maison Margiela passa in modalità ‘reverse’ con la collezione per l’autunno/inverno 2021, presentata in video a Milano. 
    Così una blusa diventa un top casual con spalline in satin e cuciture a vista, il camice indossa lo shearling, il maglione norvegese in jacquard girato all’inverso ricorda una tappezzeria fatta a brandelli, mentre il trench è abbinato alla borsa della spesa e agli orecchini pendenti in finta perla volutamente un po’ pacchiani.

Un remix che trae ispirazione dagli esperimenti musicali del compositore francese avanguardista Erik Satie, dal ready-made dell’artista Marcel Duchamp, dalla musica sperimentale del compositore americano radicale John Cage, ma anche dalla Pop Art di Andy Warhol. 


    Per illustrare questa trasformazione del guardaroba, la maison ha ricreato nella sua sede parigina l’atmosfera di un cabaret francese degli anni ’20 frequentato da musicisti, scrittori e artisti. Nel film, clienti habitués seduti ai tavolini di fronte al palco della sfilata, ascoltano una partitura per pianoforte distorta, che occasionalmente si riavvolge, e dove inizio e fine sono intrecciate. (ANSA). 


   

Drome
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L’ ispirazione della nuova collezione di Drome arriva da Lost Highway di David Lynch

E’ ispirato al film cult Lost Highway di David Lynch il video con cui Drome presenta a Milano Moda Donna la sua collezione per il prossimo inverno, disegnata dal direttore creativo Marianna Rosati e giocata sul dualismo. 
Non a caso uno dei punti di partenza è il libro Doppelganger, scritto nel 1985 da Stephen Willats, in cui l’aspetto e la personalità che tre persone ordinarie mostrano durante il giorno sono contrapposte ai loro alter ego notturni, descrivendo la loro trasformazione in persone completamente diverse.

La collezione si sviluppa attorno a questa dualità: volumi oversize e tagli crop, colori che vanno dal nero intenso al bianco ghiaccio, forme maschili come blazer e pantaloni a gamba dritta che si affiancano a gonne e vestiti femminili, trench e cappotti lunghi che si abbinano a spacchi sensuali e cinturine coperte di borchie. (ANSA). 
   

FILA
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Fila festeggia 110 anni con con la stylist Katie Grand che mette il logo in primo piano

E’ una celebrazione delle icone del brand, attraverso gli occhi della stylist Katie Grand, la collezione che celebra i 110 anni di Fila, presentata oggi a Milano con un video dalla grafica da videogiochi accompagnato da ‘Put Your Filas On’, un brano pubblicato nel 1986 dalla leggenda dell’hip hop Schoolly D. 
    “Ho scelto – racconta Grand – pezzi dall’archivio a cui ho reagito in maniera immediata: sono rimasta sorpresa da quanto la maggior parte di essi siano moderni e questo è dovuto principalmente al fatto che hanno un logo e un marchio così iconici”.

Katie Grand ha esplorato l’intera storia di Fila, concentrandosi su temi come tennis, montagna, acqua, aerobica, basket, golf e sport motoristici e aggiornando i vari capi al gusto di oggi. Ed ecco giubbotti e maglioni da golf; costumi da bagno e tute da bob; magliette e pantaloncini da basket; capi da aerobica, piumini da montagna e tute da gara, tutto con un’allure vintage e il logo disegnato nel 1973 da Sergio Privitera come elemento pervasivo. 


    “Tutti hanno praticamente trascorso l’ultimo anno in abiti molto più pratici. Non avevamo davvero nessun posto dove andare, quindi – riflette Grand – l’attenzione sulla moda si è spostata enormemente verso qualcosa di più pratico e più duraturo. La qualità dello sportswear significa che puoi indossarlo più e più volte senza doverlo sostituire”. (ANSA). 

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I giovani di Dsquared2 fanno festa in roulotte

Fanno festa in una roulotte, sognando il giorno in cui potranno tornare a viaggiare, i giovani protagonisti del video con cui Dsquared2 ha presentato a Milano le collezioni per lui e per lei per il prossimo inverno. 
    Pensando alle feste che verranno, le ragazze indossano abitini da pattinatrice, scintillanti di cristalli, così come le lunghe camicie a quadri portate con le minigonne a bolla.

Un inno alla gioia che passa anche per il completo in tweed grezzo con minigonna a campana e giacca dall’ampio colletto portato con sandali, borsa a secchiello in paillettes e cerchietto a tiara. 
    I maglioni di lana pesante a motivi canadesi sono abbinati a pantaloni check al polpaccio, montoni e gonne di paillettes, mentre le felpe con cappucci a cui sono applicate orecchie da orsacchiotto sono abbinate a jeans morbidi con schizzi di vernice. 


    La collezione uomo propone invece una nuova uniforme per vestirsi all’aperto: cappotto over completato da camicia a quadri incorporata, ampi pantaloni e mocassini dalla suola spessa oppure, in versione più sportiva, coloratissimi piumini camouflage, pantaloni chino con tasche applicate e felpe con la zip con banda a contrasto. Alcuni capi si uniscono tra loro: un caban è mixato con un piumino, un trench con una giacca a vento, un biker con un blazer. Per la sera, lo smoking è abbinato alla camicia elegante ma di jeans o al top trasparente in tulle. 
    (ANSA). 
   

momonì
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La voglia di natura di Momonì con abiti a stampa stagno e cappotti ‘cocoon’

Nasce dalle immagini di natura del film ‘Il pianeta Azzurro’ di Franco Piavoli l’ispirazione per la collezione per il prossimo inverno di Momonì, presentata con un fashion film a Milano Moda Donna.  “Nella natura – spiega la direttrice creativa Michela Klinz – esplode la vera estetica di Momonì intessuta, letteralmente, di quella maestria artigiana in cui convergono lavorazioni preziose e tecniche sapienti”.


A raccontare questa voglia di natura la nuova stampa stagno con piccole rane colorate e l’altrettanto inedita fantasia floreale, usate per abitini, pantaloni morbidi e camicie, da portare con cappotti cocoon in bouclé di lana-mohair o in rustici Principe di Galles. (ANSA). 

kiton
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Il glamour anni ’30 di Kiton fatto di cappotti e pigiami in cashmereda uomo declinati al femminile

C’è il glamour della Hollywood anni 30 ma declinato in un’eleganza quotidiana grazie ai tessuti da uomo proposti al femminile alla base della collezione Kiton Donna Autunno-Inverno 2021-2022, presentata a Milano. 
Il fulcro sono i cappotti di cashmere ampi, lunghi, oversize in chevron bouclè con motivi quadrettati oppure in double con all’interno un gilet di visone, da portare con bluse, camicie, gonne lunghissime e chemisier al ginocchio tutti in seta.

Si va sul velluto con T shirt-jackets e pantaloni ampi, mentre il pigiama, ormai sdoganato come abbigliamento non solo da camera, è di cashmere. (ANSA). 
   

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Genny sfila a Palazzo Reale e propone fiori e farfalle per il prossimo inverno

“Inizia dallo Scalone d’Onore del Piermarini, attraversa le Sale degli Arazzi e delle Colonne e arriva alla magnificenza originaria della gigantesca Sala delle Cariatidi” il viaggio nel patrimonio artistico e culturale italiano di Genny, che ha scelto Palazzo Reale come set della sfilata della collezione per il prossimo inverno, vista online a Milano moda donna. 


    Con il desiderio di riportare in vita in uno dei luoghi simbolo dell’arte, Sara Cavazza, direttore creativo di Genny, lancia un messaggio “di unione delle forze: una ripartenza positiva di cui ora tutti noi, e il Made in Italy che da sempre ci caratterizza, abbiamo più che mai forte e vivo bisogno”.


    Ispirata ai private member club londinesi, la collezione vede protagonisti stampe e decori floreali ripresi dai classici tessuti d’arredamento britannici, mentre i disegni dei servizi da tè in porcellana sono evocati attraverso voli di farfalle, anche ricamate sugli abiti da sera. (ANSA). 
   

max mara
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Max Mara festeggia 70 anni vestendo Kamala Harris

Era il 1951 quando Achille Maramotti ebbe l’intuizione alla base del successo di quello che sarebbe poi diventato il gruppo Max Mara: vestire non le contesse dell’alta moda romana, ma le mogli di notai e dottori di provincia. Oggi – riflette il direttore creativo del brand, Ian Griffiths – quelle donne non sono più le mogli di, ma sono protagoniste a tutti i livelli, e persino la vicepresidente americana Kamala Harris durante la campagna elettorale ha sfoggiato cappotti della maison emiliana.

Per festeggiare queste donne che hanno trovato il loro posto nel mondo, e per celebrare i 70 anni del brand, la collezione per il prossimo inverno – vista online a Milano Moda Donna – è ispirata e dedicata a una giovane regina, dai forti accenti britannici, una specie di Elisabetta da giovane “quando – spiega Griffiths – guidava l’ambulanza durante la guerra”. 
    “Ho riscoperto in archivio – racconta ancora lo stilista – questo stile britannico country e a volte eccentrico e pensando ad Achille Maramotti e alla sua idee, e alle donne in carriera di oggi, ho pensato di fornire loro un guardaroba classico ma non conservatore, anzi, persino un po’ radicale”, fatto di cappotti tailoring e camicie con jabot, kilt d’organza e mantelle trapuntate di cammello, gonne-pantalone a pieghe, teddy in alpaca e lana in versione bomber, cardigan giganti e montoni, ma anche giubbini con stampati tanti piccoli lama e giacche cerate da campagna inglese. (ANSA). 
  

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Debutto alla direzione creativa di Fendi di Kim Jones con un omaggio al suo predecessore Karl Lagerfeld

Sono abiti che trasformano la femminilità quotidiana in lusso quelli con cui Kim Jones debutta alla direzione creativa del ready to wear per lei firmato Fendi. E lo fa con un omaggio alla maison e alla sua dinastia, tutta al femminile, ma anche a Karl Lagerfeld, che lo ha preceduto e ha segnato lo stile della doppia F per decadi.

FENDI COLLEZIONE COUTURE SS 2021

Arrivano dal guardaroba delle cinque sorelle Fendi alcuni dettagli che pervadono l’intera collezione, presentata con una sfilata digitale ambientata tra teche di vetro che racchiudono le vestigia di antiche colonne: dalle maniche a campana del cappotto in visone lavato e suede al gessato dell’outfit da ufficio interpretato attraverso camicie in seta, dai capi sartoriali in lana alla giacca-camicia, ispirata all’abbigliamento quotidiano di Silvia Venturini Fendi, che diventa anche un nuovo capo in shearling con interno in visone. A ricordare l’eredità di Karl Lagerfeld il monogramma Karligraphy e la scarpa First, il cui tacco architettonico è nato da un disegno d’archivio, mentre dal passato più recente i motivi della collezione Couture firmata dallo stesso Jones sono ripresi attraverso abiti di seta marmorizzata, rosette in fiore o ricami di organza su maglie jacquard. (ANSA). 

FENDI COLLEZIONE COUTURE SS 2021