“Sento che è un dovere morale annunciarvi che sono risultato positivo al test per Covid-19, il coronavirus”. Lo annuncia sul suo profilo Facebook Placido Domingo. “Io e la mia famiglia resteremo in auto-isolamento per tutto il periodo necessario dal punto di vista medico”, aggiunge il tenore. “Attualmente siamo tutti in buona salute, ma ho avuto sintomi di febbre e tosse, quindi ho deciso di fare il test ed è risultato positivo”.
“Chiedo a tutti – scrive ancora Domingo nel post – di essere estremamente attenti, di seguire le linee guida di base lavandosi frequentemente le mani, mantenendosi a una distanza di almeno sei piedi dagli altri, facendo tutto il possibile per impedire la diffusione del virus e soprattutto, se è possibile, restare a casa! Insieme possiamo combattere questo virus e fermare l’attuale crisi mondiale, in modo da tornare al più presto alla nostra normale vita quotidiana. Vi prego di seguire le indicazioni e le norme stabilite dai vostri governi, per restare al sicuro e proteggere non solo voi stessi, ma l’intera nostra comunità”. (ANSA).
Di solito un gala del genere viene detto un “omaggio”, tuttavia ci sono alcuni artisti, quelli immensi e irraggiungibili, a cui un tributo va ‘pagato’ da altri artisti che sono stati da loro ispirati. Un tributo figurativo, è chiaro, ma cionondimeno un’offerta votiva a colui che è “il Signore della Danza”, come per dire: “Se noi siamo qui e danziamo, è grazie a te”. Ecco il senso del gala internazionale Tributo a Rudolf Nureyev a cura di Daniele Cipriani (fiore all’occhiello, insieme a Les Étoiles, della Daniele Cipriani Entertainment) che va in scena alTeatro Romano di Spoleto (per I Love Spoleto) il 28 luglio alle ore 21.00.
A 80 anni dalla sua nascita – e 25 dalla scomparsa – il ballerino per antonomasia Rudolf Nureyev vive. Vive nella memoria di chi ha visto quei suoi famosi salti, che parevano fermarsi – per qualche interminabile istante – a mezz’aria, e le sue intense interpretazioni che, per la prima volta dopo Nijinsky, resero il danzatore maschile vero protagonista del balletto classico. Vive nell’immaginario degli spettatori giovani che non l’hanno mai visto e per cui Nureyev è, pertanto, un mito, una leggenda. Vive nello meraviglia di chi ha seguito solo le cronache delle sue gesta, teatrali anche nella biografia: fin dalla nascita nel 1938, su un treno della Trans-Siberiana nei pressi del Lago di Baikal, e il cui culmine fu quel famosissimo salto del 1961 con cui il “Tartaro Volante”, in fuga dall’URSS, scavalcò le transenne all’Aeroporto di Parigi per volare verso la libertà dell’Occidente.
Vive nell’ispirazione dei ballerini per i quali la sua siderale bravura, la sua totale dedizione all’arte danza, sono esempi da seguire. Ecco perché stelle internazionali accorreranno a Spoleto per pagare il loro ‘tributo’ a Rudolf Nureyev e condurre gli spettatori di Tributo a Rudolf Nureyev in un viaggio attraverso i ruoli più significative della carriera della sua carriera.
Dal teatro che fu di Nureyev (ai suoi tempi si chiamava Kirov), il Mariinsky di San Pietroburgo, arrivano i ballerini Xander Parish, Maria Khoreva, Anastasia Nuikina e Daria Ionova per danzare Apollo di George Balanchine e un passo a due tratto da Marguerite et Armand di Frederick Ashton che fu cucito addosso a Nureyev e alla sua partner d’elezione, Margot Fonteyn. Ad interpretare Le jeune homme et la Mort di Roland Petit (rimontato da Luigi Bonino), ci saranno Baktiyar Adamzhan (Teatro dell’Opera di Astana, Kazakistan) e Nicoletta Manni, étoile del Teatro alla Scala. Dall’Opéra National de Bordeaux arrivano Oleg Rogachev e Marc-Emmanuel Zanoli che interpreteranno il duo maschile Chant du compagnon errant di Maurice Béjart, indimenticabilmente danzato alla creazione da Nureyev con Paolo Bortoluzzi. Né mancheranno a Tributo a Rudolf Nureyev i momenti di grande virtuosismo che mandavano in visibilio il pubblico di Nureyev: il passo a due che ne rivelò i prodigi, Il Corsaro, qui danzato dalle nuove stelle della Scala, Martina Arduino e Mattia Semperboni, e quello da Don Chisciotte, in cui l’azero Adamzhan avrà accanto la russaTatiana Melnik (prima ballerina all’Opera di Stato Ungherese). Ma anche il passo a due del Cigno Bianco tratto dal Lago dei Cigni (interpretati dai due scaligeri) in cui il Nureyev danseur noble incarnava l’essenza stessa dell’eleganza.
La stella più richiesta dalle maggiori compagnia di danza e dai teatri più celebri, Nureyev fu anche uomo di fine intelligenza e cultura che volle addirittura misurarsi con la direzione d’orchestra; sarà proprio una rara registrazione, diretta da Nureyev, che accompagnerà le raffinate proiezioni multimediali del video artista Massimiliano Siccardi in apertura di Tributo a Rudolf Nureyev.
Profondamente legato all’Italia dove era solito ritirarsi nella solitudine della “sua” isola Li Galli (al largo di Positano) e dove calcò numerosi celebri palcoscenici, è naturale che, mentre i teatri di tutto il mondo commemorano il duplice anniversario di Nureyev, un tributo particolarmente importante gli venga reso in Italia e, in particolare a Spoleto dove fu due volte: nel 1964, accanto alla Fonteyn in Raymonda (sua la coreografia) e nel 1984 ,accanto a Sylvie Guillem in un passo a due tratto da Apollo, balletto che Tributo a Rudolf Nureyev ripropone in forma integrale.
Dice Daniele Cipriani di Tributo a Rudolf Nureyev: “Sì, Rudolf Nureyev vive. La sua forte presenza aleggia tuttora nel mondo della danza, lui è il nume tutelare della mia attività. Nel luglio 2013 curai il primo Tributo a Rudolf Nureyev al Parco della Musica a Roma in occasione del ventennale della sua morte. La serata Apollineo e Dionisiaco, mio orgoglio, fa parte della storia del balletto in quanto unico spettacolo di danza mai tenutosi sull’isola Li Galli appartenuta a Nureyev. Ma a prescindere dagli spettacoli legati specificatamente a lui, per chi come me idea, organizza e produce spettacoli di danza, Rudolf Nureyev è l’ispirazione a cercare sempre l’eccellenza e a proporla al pubblico.”
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