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Leonardo Lamacchia torna con un nuovo brano: Comete

Leonardo Lamacchia dopo aver aperto la nuova avventura musicale con Barivecchia, torna con una nuovissima canzone: COMETE. Il testo del brano fa della vita quotidiana l’evento speciale, con momenti in bilico tra “diecimila tonnellate di problemi da affrontare” e “nuvole in fiamme”, si appoggia su un tappeto musicale fatto di un’elegante leggerezza sonora che ti rimane addosso già dal primo ascolto.

“Una vita, una casa e una strada insieme. Nei complessi equilibri di una relazione, a volte sembra che cadano delle comete che distruggono tutto. Le nuvole prendono fuoco e la distanza diventa un concetto sempre più relativo, come quello della vicinanza. La parola e la comunicazione diventano necessarie per tornare alla quiete e all’essenziale. Bisogna lottare con i denti, come un leone, per far sopravvivere l’amore in mezzo alla savana urbana in cui abitiamo” racconta l’artista.

Leonardo Lamacchia ha partecipato come concorrente nella sezione Nuove Proposte al Festival di Sanremo 2017, classificandosi quarto nella gara con il brano “Ciò che resta”, scritto insieme a Mauro Lusini e Gianni Pollex. Lo stesso anno pubblica il suo primo EP “Ciò che resta”. Sempre nel 2017 Leonardo Lamacchia apre durante la programmazione estiva numerosi concerti tra i quali, Ermal Meta, Brunori SAS, Irene Grandi, Fabio Concato, Max Gazzè; partecipa a “Meraviglioso Modugno”(evento promosso dalla Rai in memoria di Domenico Modugno) e riceve il Magna Grecia Award per la sua partecipazione al Festival di Sanremo.

Dopo una vita trascorsa a Bari, nel 2018 Leonardo decide di trasferirsi a Milano per aprire i suoi orizzonti ad una nuova vita. Lo stesso anno scrive “Sottovoce” insieme a Gianni Pollex, Roberto Guglielmi e Stefano Milella, brano inserito nel disco “Essere qui” di Emma Marrone. Nel 2019 scrive con Gianni Pollex, Stefano Milella, Valerio Buchicchio ed Ermal Meta, “Ercole”, brano contenuto nel repack live del disco “Non abbiamo Armi” di Ermal Meta.

Durante questi anni Leonardo si dedica alle sue passioni, la musica, il design, l’arte e la fotografia. Nel 2020 partecipa alla 20esima edizione di Amici di Maria De Filippi su Canale 5 pubblicando, durante il programma, “Via Padova”, “Orione”, “Il Natale e L’Estate” e “Giganti”.

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“E poi finisco per amarti” è il singolo che anticipa il nuovo album di MOTTA

Motta torna con un nuovo lavoro a distanza di tre anni da  “Vivere o Morire” (TARGA TENCO per il miglior Disco in Assoluto) il secondo album del polistrumentista e cantautore toscano che ha esordito nel 2016 con “La fine dei vent’anni” (TARGA TENCO per la miglior Opera Prima).  “E poi finisco per amarti” apre la strada ad un disco al quale Motta ha lavorato nell’arco di tre anni con un grande lavoro di produzione e coinvolgendo musicisti italiani e internazionali. 

Con la sua voce al centro, in primo piano, e un sound personale ed elaborato, di respiro internazionale, “E poi finisco per amarti” è un brano sull’amore come avventura che richiede comprensione reciproca delle proprie fragilità, poiché, osserva Motta, “siamo esseri umani e in quanto tali sbagliamo, non ci capiamo perché è normale non capirsi quando si cambia”.

Motta

E’ un primo tassello di un disco che racconta un nuovo percorso di crescita sia personale sia artistico di un artista che cerca di far pace con le sue contraddizioni attraverso un processo di semplificazione e di ritorno alle cose semplici.

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I Maneskin vincono la 71° edizione del Festival di Sanremo. Il premio della critica a Willy Peyote quello della sala stampa a Colapesce e Di Martino. Miglior testo Madame e miglior composizione a Ermal Meta

Nell’era covid ll rock si impone a Sanremo con i Maneskin, vincitori della 71° edizione del Festival della canzone italiana. Premio della Critica Mia Martini (assegnato dalla Sala Stampa Roof dell’Ariston): Willy Peyote con ‘Mai dire mai (La Locura)’. Premio della sala stampa “Lucio Dalla”: Colapesce Dimartino con ‘Musica leggerissima’. Premio “SERGIO BARDOTTI” per il miglior testo: Madame con ‘Voce’. Premio “GIANCARLO BIGAZZI” per la miglior composizione musicale: Ermal Meta con ‘Un milione di cose da dirti’.

Maneskin

Willy Peyote

Colapesce e Di Martino
Madame

Ermal Meta

Gruppo rivelazione del 2017, i Måneskin, il cui nome significa “chiaro di luna” in danese, sono: Damiano cantante, Victoria al basso, Thomas alla chitarra e Ethan alla batteria. Alcuni dei componenti si conoscono fin dai tempi delle medie, ma è solo nel 2015 che i ragazzi iniziano a suonare insieme. Il sound della band è caratterizzato dalle diverse influenze musicali dei membri: un mix di rock, rap/hip hop, reggae, funky e pop, il tutto tenuto insieme dalla voce soul di Damiano, frontman del gruppo. Tutto ciò si rispecchia anche nel look della band, grazie al loro gusto ricercato che caratterizza lo stile di ogni membro. Durante i live show di X Factor 11, i giovani artisti hanno avuto modo di distinguersi e di colpire l’immaginario del pubblico, mostrando un’insolita padronanza del palco, estremamente notevole vista la giovanissima età. “Chosen”, il loro primo inedito, presentato durante il programma, conta milioni di streaming e visualizzazioni ed è stato certificato doppio platino“Chosen” è anche il nome dell’EP di debutto, edito a dicembre 2017 da Sony Music e prodotto da Lucio Fabbri, che è stato certificato platino a soli due mesi dall’uscita.

La band ha registrato sold out in poche ore di tutte le 21 date del primo tour prodotto da Vivo Concerti (febbraio/aprile 2018). A marzo 2018 è uscito il singolo “Morirò da Re” (triplo disco di platino), seguito da “Torna a casa” (quintuplo disco di platino). I brani hanno anticipato il nuovo album “Il ballo della vita” (doppio disco di platino), interamente scritto dai Måneskin e prodotto insieme a Fabrizio Ferraguzzo, uscito il 26 ottobre 2018. Il disco ha debuttato al #1 della classifica FIMI/Gfk con quattro singoli in Top Ten e, in meno di due ore dalla pubblicazione, ha raggiunto la posizione #1 della classifica iTunes, entrando, in un solo giorno dall’uscita, in TOP 50 Spotify con tutti i suoi brani e totalizzando 1 milione di stream in meno di 24h. A febbraio 2019 il gruppo ha attraversato in tour tutta Europa, prima di tornare nei principali club e festival italiani con la tranche primaverile ed estiva de “IL BALLO DELLA VITA TOUR”, che si è conclusa il 14 settembre 2019 con una data speciale al Carroponte di Milano. I Måneskin si sono poi esibiti il 28 novembre 2019 in un unico live speciale al The Dome a Londra, che ha registrato il tutto esaurito. Da settembre 2019 è in radio “Le parole lontane”, il singolo in italiano della band certificato disco d’oro. Ad oggi Damiano, Victoria, Thomas e Ethan hanno conquistato 16 dischi di platino, 5 dischi d’oro e hanno collezionando più di 140.000 biglietti venduti con 70 date sold out in Italia e in Europa. Il 30 ottobre 2020 pubblicano il nuovo singolo “Vent’Anni” (disco di platino) accompagnato da una campagna fotografica firmata da Oliviero Toscani. Partecipano con “Zitti e Buoni” alla 71a edizione del Festival di SanremoIl 19 marzo 2021 esce il secondo album “Teatro d’ira – Vol. I”.

Gaudiano
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Gaudiano è il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo. Il premio della critica a Wrongonyou mentre quello della Sala Stampa a Davide Shorty

Gaudiano con il brano “Polvere da sparo” vince il festival di Sanremo tra le Nuove Proposte. Secondo Davide Shorty con il brano Regina, vincitore del premio della Sala Stampa Lucio Dalla.

Shorty – EPA/ETTORE FERRARI

Al terzo posto Folcast con il brano Scopriti, quarto Wrongonyou con il brano “Lezioni di volo”, vincitore del premio della critica Mia Martini. A votare sono stati chiamati la sala stampa (33%), la giuria demoscopica (33%) e il pubblico con il televoto (34%).

Wrongonyou ANSA/ETTORE FERRARI

Nessun nome d’arte, ha scelto di farsi chiamare semplicemente Gaudiano in onore del papà venuto a mancare due anni fa. E il successo di ieri è arrivato fino in cielo, lì in alto dove il cantante ha preso ispirazione per scrivere il brano. Proprio in quel viaggio dalla città in cui è nato e cresciuto, Foggia, verso quella dove si sta realizzando a livello lavorativo, Milano. Un testo scritto a braccio, con la mano che andava da sola seguendo le emozioni del cuore: ‘Polvere da sparo‘ racconta il dolore per la perdita del padre e l’elaborazione del lutto, abbattendo quel tabù per il quale spesso si evita di parlare di malattie.

Gaudiano – ANSA/ETTORE FERRARI

“E’ qualcosa di eccezionale. Dedico questa vittoria a mio padre, alla mia famiglia a tutte le persone che mi hanno permesso di essere qui. Due anni fa mio padre è andato via, ma ora lo sento qua con me”. Con le lacrime agli occhi, Gaudiano – che sulla mano sinistra ha in bella vista il simbolo della campagna “I diritti sono uno spettacolo, Non mettiamoli in pausa” – ha ricevuto il premio per la vittoria tra le Nuove Proposte.

Gaudiano – ANSA/ETTORE FERRARI

Luca Gaudiano nasce a Foggia il 3 dicembre del 1991, da madre docente di lettere e papà ingegnere. Ed è proprio al padre, scomparso per un tumore al cervello ad iniziarlo alla musica, regalandogli una chitarra per il suo quindicesimo compleanno. Dopo il diploma, si trasferisce a Roma per approfondire gli studi musicali. Vive alcune soddisfacenti esperienze nell’ambito del teatro musicale e decide di concentrarsi sulla sua musica.

Gaudiano ANSA/ETTORE FERRARI

Si definisce “un reduce di guerra salvato dalla musica”. L’esperienza traumatica della malattia paterna lo spinge a trasferirsi a Milano, dove trova ispirazione per la produzione dei suoi brani, che registrerà insieme al producer Francesco Cataldo, grazie all’incontro con Adom Srl e Leave Music. Il 25 settembre 2020 debutta con un 45 giri digitale. “Le cose inutili” (Leave Music), con all’interno un lato A, “Le cose inutili”, singolo di punta dell’esordio scritto durante lockdown, e un lato B, “Acqua per occhi rossi”.
   

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Arisa per la serata dei duetti del Festival di Sanremo sceglie Michele Bravi

Giovedì 4 marzo, per la terza serata del Festival di Sanremo, ARISA interpreterà in duetto con MICHELE BRAVI il brano “Quando” di Pino Daniele. L’artista ha scelto di omaggiare e di eseguire questa celebre canzone del 1991 di Pino Daniele, colonna sonora del film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse” (diretto e interpretato da Massimo Troisi). Per arricchire la sua interpretazione, Arisa canterà il brano sul palco dell’Ariston con il cantautore Michele Bravi, che ha da poco presentato il suo ultimo progetto discografico, il concept album “La Geografia del Buio”.

Arisa è in gara al 71° Festival di Sanremo con il brano “Potevi fare di più” , contenuto nel suo prossimo album di inediti. Scritto da Gigi D’Alessio, parla di un momento di liberazione da una relazione tossica. Racconta la storia di una donna che cerca la forza di dire basta ad un amore che si è spento e ai continui tentativi di tenerlo in piedi. Questa sarà la settima partecipazione al Festival di Sanremo per l’artista che si è già aggiudicata due vittorie: la prima nel 2009, nella categoria Nuove Proposte, con il brano “Sincerità”, e la seconda nel 2014 nella categoria Campioni con “Controvento”. Nel 2015, inoltre, Arisa è stata co-conduttrice della 65° edizione del Festival.

Nel corso della sua carriera Arisa si è contraddistinta per il suo raffinato timbro vocale e per la sua versatilità: oltre che nella musica ha anche lavorato nel mondo cinematografico, come attrice e doppiatrice, e in ambito televisivo, come giudice di importanti talent show (X Factor e Amici) e come presenza fissa in programmi televisivi (Victor Victoria – Niente è come sembra). Ha all’attivo sei album in studio, un Ep e due raccolte, vanta quattro certificazioni Platino (con “Malamorenò”, “La notte”, “Meraviglioso amore mio”, “Controvento”) e due certificazioni oro (con “L’amore è un’altra cosa” “Guardando il cielo”).

Si è aggiudicata vari riconoscimenti, tra i quali il Premio Assomusica Casa Sanremo e il Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo 2009, un Venice Music Awards nel 2009, il Premio Lunezia e il Premio Sala Stampa al Festival di Sanremo 2012, due Wind Music Awards, un Premio TV – Premio regia televisiva, oltre ad una candidatura al Premio Amnesty Italia (nel 2016 per il valore letterario del brano “Gaia”) e due al Nastro d’argento nella categoria migliore canzone originale (nel 2017 per “Ho perso il mio amore” e nel 2018 per “Ho cambiato i piani”).

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Gio Evan approda a Sanremo con Arnica

Con “Arnica” Gio Evan approda a Sanremo in veste di cantautore dopo aver raccolto negli anni un riscontro sempre maggiore da parte dei fan che lo hanno apprezzato inizialmente come scrittore di poesie e successivamente anche come interprete e autore di canzoni.  Il titolo, “Arnica”, è una metafora che racchiude il senso della canzone: come l’arnica può curare i traumi fisici, così con la canzone Gio ha potuto alleviare i traumi dell’anima.

Il brano è parte del suo terzo disco, “Mareducato”, in uscita il 12 marzo. Il disco si può definire un vero e proprio concept album, realizzato in due parti. Nella prima parte ci sono dieci canzoni che rappresentano le tappe di un viaggio immaginario dalla riva al profondo del mare, dove ogni fase è uno stato d’animo, conoscenza di se stessi e dei propri limiti. Nella seconda parte Gio dà spazio all’arte poetica recitando dieci poesie inedite accompagnate dalla musica.

Inoltre dal 16 marzo, per chi vuole fare un viaggio a 360° nel mondo di Gio Evan, è possibile acquistare l’album insieme al nuovo libro “Ci siamo fatti mare”.

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Su RAIPLAY la documentazione-serie di DIODATO “Storie di un’altra estate”

 

Esce in esclusiva su RaiPlay dal 29 novembre “STORIE DI UN’ALTRA ESTATE”, una docu-serie nata dalla volontà di raccogliere sensazioni, emozioni, pezzi di vissuto e che DIODATO ha registrato nei mesi scorsi durante i live estivi che lo hanno portato ad attraversare un’Italia diversa in un anno diverso. “STORIE DI UN’ALTRA ESTATE” è una docu-serie che racconta qualcosa in più di Diodato, sia sotto il profilo artistico che personale, è la narrazione di un’estate inaspettata che è diventata racconto, un viaggio speciale tra passato, presente e futuro, tra musica, luoghi, parole e incontri. Il cantautore racconta sé stesso tramite la sua musica e le città che hanno segnato la sua vita, in un viaggio che attraversa l’Italia a ritrovar bellezza.

Diodato

Dopo l’uscita dell’inedito “Un’altra estate”, che ha dato il nome a una serie di concerti estivi con cui si è tornati a respirare l’arte e a dialogare con nuovi codici, “Fino a farci scomparire” è il nuovo singolo di DIODATO, in rotazione radiofonica da venerdì 20 novembre e contenuto, come “Fai Rumore” (doppio disco di Platino) e “Che vita meravigliosa”, nel quarto album di inediti “CHE VITA MERAVIGLIOSA” (Carosello Records), certificato disco d’Oro. Il brano, che nei suoni e nelle tematiche riesce ad essere delicato e deciso al tempo stesso, è scritto interamente da Diodato e, partendo dal senso di rassegnazione e annullamento propri della fine di una relazione, di un vissuto che appartiene a un tempo passato, giunge a consacrare qualcosa di più grande, qualcosa che, in “questo altrove” ormai lontano dalle piccolezze e dalle incomprensioni di un tempo, sembra appartenere ad un disegno in cui tutto ritrova un senso. È come se questo tempo ci offrisse finalmente la possibilità di riconoscere l’importanza di un concetto di amore che supera i confini individuali.

Diodato

Diodato è l’unico artista italiano ad aver vinto nello stesso anno il FESTIVAL DI SANREMO 2020 con “Fai Rumore” (doppio disco di Platino), il Premio della critica Mia Martini Sanremo 2020, il Premio Sala Stampa Radio Tv e Web Sanremo 2020 e il Premio Lunezia, il premio DAVID DI DONATELLO 2020, i NASTRI D’ARGENTO 2020 e il CIAK D’ORO del pubblico 2020 con il brano “Che vita Meravigliosa” come “Migliore canzone originale”.

Come primo artista musicale nella storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Diodato ha aperto laCerimonia di chiusura della 77^ edizione esibendosi live insieme a Rodrigo D’Erasmo in uno dei brani più celebri del suo repertorio, “Adesso”. L’8 novembre agli MTV EUROPE MUSIC AWARDS 2020 Diodato ha trionfato come “Best Italian Act”.

 

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Ringo Starr dei Pinguini è il brano più trasmesso dalle radio

RINGO STARR, il brano con cui i Pinguini Tattici Nucleari hanno raggiunto il podio alla 70esima edizione del Festival di Sanremo continua ad essere un fenomeno inarrestabile. La canzone ha conquistato la prima posizione della classifica EarOne, diventando così il brano più trasmesso della settimana dalle radio italiane, ed è anche uno dei più ascoltati con oltre 8 milioni di stream. Il pezzo è contenuto in FUORI DALL’HYPE RINGO STARR (certificato disco d’oro), il repack dell’album uscito per Sony Music lo scorso 7 febbraio, ai vertici delle classifiche dei dischi più venduti. Un successo incredibile anche per il videoclip ufficiale, che ha superato 5 milioni di visualizzazioni su YouTube, una citazione dell’indimenticabile ballo Incanto sotto il mare di Ritorno al futuro, in cui il leader Riccardo Zanotti è vittima di un improbabile tragitto temporale che lo catapulta negli anni ’50.

RINGO STARR è un mix di pop, rock e funky impreziosito da un arrangiamento orchestrale ricchissimo in cui la band, tra citazioni beatlesiane, ironia e giochi di parole si fa portavoce della generazione a cui appartiene, prendendo il famoso batterista dei Fab Four come metafora esistenziale. Una sorta di inno alle seconde linee, ai personaggi che stanno in ombra, come le stelle minori che pur non essendo quelle più visibili sono luminosissime.

 foto di Paolo De Francesco

4 dischi, più di 140 milioni di streaming sulle piattaforme digitali, 3 dischi d’oro (i singoli Irene e Verdura e l’album Fuori dall’hype), un fumetto interamente dedicato a loro diventato un best seller su Amazon.it, un tour sold out nei club durante la primavera e l’estate e il meritatissimo terzo posto sul podio del Festival di Sanremo. #Machilavrebbemaidetto! In pochi anni i Pinguini Tattici Nucleari hanno fatto moltissima strada e non smettono di inanellare successi, conquistando pubblico e critica con le loro personalità, coerenza e forza espressiva.

 

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Festival di Sanremo: vince Mahmood

La sua espressione incredula, non ha lasciato dubbi. Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, 27 anni, ha vinto a sorpresa il festival di Sanremo con il brano “Soldi”. Una sorpresa soprattutto per lui, rimasto senza parole nel momento clou, perché in realtà le sue quotazioni sono andate crescendo serata dopo serata. “Ancora devo metabolizzare – racconta il giorno dopo, stanco ma contento e già nel turbinio di mille nuovi impegni -. Per me la vittoria era già partecipare, non avrei mai creduto di salire sul podio.


Tantomeno di vincere”. E invece è successo. Al festival è arrivato da outsider, conquistando un pass con la vittoria a dicembre a Sanremo Giovani (e con un curriculum nel quale spuntano brani scritti per Marco Mengoni, Michele Bravi e Elodie). Già Francesco Gabbani aveva fatto doppietta, vincendo prima tra i Giovani (nel 2016 – era Conti – anno in cui parteciparono lo stesso Alessandro, Ermal Meta e Irama) e l’anno dopo tra i Big. Mahmood ha fatto tutto nel giro neanche di due mesi. A spingerlo verso la vittoria, non senza uno strascico di polemiche, è stato soprattutto il voto delle giurie tecniche che hanno ribaltato il televoto (a favore di Ultimo, arrivato secondo, che poi ha attaccato duramente i giornalisti). “Ho capito che qualcosa stavo cambiando quando sabato pomeriggio mi hanno detto che Soldi era il brano più alto in radio”, aggiunge dandosi anche una spiegazione del successo ottenuto. “Forse è piaciuto il sound internazionale del mio pezzo, un brano che non ti aspetti di sentire a Sanremo”. E a proposito di internazionalità, spetta a lui di diritto partecipare all’Eurovision Song Contest: “ci sono tante cose da organizzare, ora decideremo cosa fare”. Sulle reazioni di Ultimo, invece, taglia corto: “Non lo conosco, ma al festival siamo tutti stanchi e sotto stress. Forse non c’è stata neanche la capacità di capire un ragazzo di 21 anni deluso, che ha detto la cosa sbagliata al momento sbagliato”. Oltre alle polemiche sul televoto, la sua vittoria è stata macchiata anche dai commenti razzisti sui social sulle sue origine (è nato a Milano da madre sarda e padre egiziano).

Salvini, poi, gli avrebbe preferito Ultimo e la giornalista Maria Giovanna Maglie ha parlato di “vittoria annunciata, meticciato assicurato”. “Salvini? La musica è soggettiva e ognuno ascolta ciò che vuole. Io comunque sono nato a Milano e sono un ragazzo italiano al 100%”. Mahmood sente la responsabilità di sentirsi rappresentante di una nuova generazione di italiani? “Per me non è una nuova generazione.
Già alle elementari nella mia classe c’erano africani, russi, sudamericani. Per me non è la nuova Italia, ma è già la vecchia”. Alle polemiche, però, preferisce le sette note. “Sono fan della musica moderna, ho ascolti misti, dal cantautorato all’indie e mi sono lasciato contaminare. Il mio è Marocco-pop”.
Neanche a dirlo, la dedica è alla madre che lo ha sempre seguito (con il padre non ha contatti già da molto tempo) e a tutto il suo staff, compreso Dardust e Charlie Charles, che con lui hanno realizzato Soldi. Il 1 marzo uscirà il suo primo Ep Gioventù Bruciata (con il brano omonimo ha vinto Sanremo Giovani). “E poi non vedo l’ora di esibirmi dal vivo. Quello che mi aspetto dal Festival, in fondo, è poter avere la certezza di vivere con la mia musica”. (ANSA).

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Torna Tony Maiello con “Tutta colpa mia”

A partire da venerdì 11 gennaio uscirà in digital download e sarà in rotazione radiofonica “Tutta colpa mia”, nuovo singolo di Tony Maiello (Etichetta “Supernova”, distribuzione “TuneCore”). Il videoclip, con la regia di Stefano Poletti, è già online su YouTube:

“Il titolo della canzone dice già tutto – racconta Tony Maiello -. “Tutta colpa Mia” è una canzone diretta, forte, vera. Ci sono tante immagini che ripercorrono una storia d’ amore, senza troppi colpi di scena, soltanto verità. La verità è avere il coraggio di ammettere le proprie colpe, anche quando si ama, anche quando fa male.”

Tony Maiello è nato a C/mare di Stabia in provincia di Napoli il 15 Marzo 1989 (29 anni). Nel 2008 partecipa alla prima edizione di X Factor e arriva fino in finale. Nel 2010 partecipa a Sanremo Giovani trionfando nella categoria “Nuove proposte” con il brano “Il linguaggio della resa” scritto dallo stesso Tony. Oltre al singolo del brano sanremese, viene pubblicato anche l’omonimo album. Nel 2018 pubblica il suo nuovo album “Spettacolo”. Ha scritto canzoni per artisti italiani, tra cui Laura Pausini, Giorgia, Francesco RengaMarco MengoniAlessandra AmorosoAnnalisa e Benji & Fede.

 

 

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“Colorami tu” è il nuovo singolo di Carol Beria

Colorami Tu, scritto insieme a Sam Lover e Paul Rosette: “interpreta al meglio la mia voglia di sfogare tutti i sacrifici, soprattutto scolastici, nell’estate più pazza e libera di sempre (quella che corre tra l’ultimo anno di liceo e il primo di università) – racconta Carol-. I colori giallo e rosa chiariscono al meglio e, soprattutto, in modo immediato la vitalità, il calore e la femminilità con i quali desidero dipingere questa mia estate. Sam Lover ha composto per me un beat dalle tonalità pop e reggeton e la produzione artistica di Paul Rosette per l’arrangiamento e il video: un pezzo solare tutto da ballare e che entra fin da subito nella testa di chi lo ascolta”.

Il videoclip del brano, con la regia di Paul Rosette, è un invito ad aprirsi al mondo, un messaggio sincero e liberatorio. Il video è un viaggio nei pensieri, a volte confusi e distratti, a volte chiari e orgogliosi della vita di una ragazza di passaggio verso la maturità. Le immagini di Carol sono state rubate proprio dorante il suo periodo di studio per gli esami finali di maturità.

Carol Beria classe 1999 di Novara, inizia a cantare circa 5 anni fa, alla scuola del suo vocal coach Paul Rosette. Lo scorso dicembre 2017 partecipa alle selezioni di Sarà Sanremo, arrivando alla serata finale in diretta su Rai 1, che offre a Carol un’opportunità di crescita notevole e di confronto con talenti diversi. Quello dell’arte è un mondo che l’ha sempre accompagnata nel suo percorso di formazione umana: ascolta anche musica classica, le piace spaziare dall’etnica al jazz, dal rock al pop.