Red Canzian nel nuovo videoclip di Silvia Tavolo

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Red Canzian nel nuovo videoclip di Silvia Tavolo

È online il videoclip di“Dante aveva ragione”, nuovo singolo di Silvia Vavolo, con un cameo di Red Canzian, estratto dall’ultimo disco della cantautrice toscana.  “Il soggetto del videoclip è scritto da me, insieme a Cristina Franchi (mia compagna e manager) – racconta Silvia Vavoloche ha “scovato” una location insolita a Firenze: un ex- officina trasformata in un “loft” fuori dal tempo, piena di oggetti particolari, ‘L’officina di Barbarella’. È la storia di un ragazzo che non esce di casa, che dorme, lavora, mangia, fa palestra, tutto all’interno della sua abitazione, come a simboleggiare quello che fanno gli “ignavi” di Dante: non escono allo scoperto, non scelgono e di conseguenza non vivono davvero la vita. Sulla sua bicicletta bianca gira intorno alla stanza (come a ricordare il girone dell’Inferno dantesco). Poi, dopo il recitato di Red Canzian, un finale a sorpresa!

“Visto il mio omaggio a Dante ci tenevo a girare il video a Firenze con un’equipe tutta toscanaprosegue la cantautrice toscana– La regia è stata affidata a due registi fiorentini, Daniele Cribari e Michele Coppini, con cui ho collaborato spesso come autrice di colonne sonore per i loro lavori cinematografici.  L’attore protagonista è Pietro Angelini, un giovane artista di Grosseto che già vanta numerose collaborazioni accanto a Favino o accanto a Luca Argentero nel videoclip di Francesca Michielin. Anche la post-produzione vede l’intervento di un fiorentino, il videomaker Federico Lanzini. L’intervento di Red, invece, l’abbiamo girato a Milano nello storico studio dei Pooh, il Q Recording Studio, dove abbiamo registrato anche l’intero album. Il brano è una critica ironica verso le persone che non prendono posizione nella vita, che non si espongono per paura o comodità. – racconta Silvia– I cosiddetti “ignavi” che, nella Divina Commedia, Dante mette all’Inferno, anzi davanti alla porta dell’Inferno perché, per lui, non meritano neanche quello.La vita è scegliere. Siamo le nostre decisioni. Giuste o sbagliate, non importa.Questa canzoneè un’esortazione a “buttarsi”, ad agire, a dire il proprio pensiero, a schierarsi.  Quando ho chiesto a Red, che avevo conosciuto nel 2014 nel corso della finale del Premio Lunezia e con cui ho instaurato un bellissimo rapporto professionale, se gli andava di fare un cameo nel disco gli ho detto: ‘Tu che sei la mia guida in questo disco, mi faresti da Virgilio?” e lui, entusiasta, mi ha detto si!”. Se fossimo in America Silvia Vavolo avrebbe il suo spazio e il suo pubblico già da un bel po’… – racconta Red Canzian –è un’artista sincera, attenta ai particolari che fanno la differenza e danno spessore, in un mondo in cui tutto conta ormai, tranne che andare in profondità delle cose. Ho visto nascere questo disco e ci sono “entrato” con un piccolo cameo… Spero davvero che Silvia abbia l’attenzione che questo suo generoso progetto merita”.

 Il mondo musicale di Silvia Vavoloè influenzato dal pianoforte del padre che suonava George Gershwinge Duke Ellington, e quello della madre che le faceva ascoltare Chopin: “A casa mia circolavano vinili di Barbra Streisand, Joan Baez, i grandi musical di Bernstein, Lucio Battisti, alternati alle arie d’opera diPuccinie alle sinfonie di Mozart.Presi una sbandata liceale per il soul dei Doobie brothers, Aretha Frenklin, i Toto, ho ascoltato come mantra il rock psichedelico dei Doorse del primo David Bowie(forse l’artista che amo di più in assoluto),  l’elettronica dei Depeche Mode, gli anni 80 dei Duran Duran e degli Wham, ma é quando ho sentito il connubio perfetto tra musica e parole di Bob Dylan, Spriensting, Tenco, De André, Lucio Battisti,che ho sentito l’esigenza di scrivere canzoni”. Il disco, uscito nel 2019 e registrato al Q Recording di Milano, con la produzione artistica del musicista Phil Mere la supervisione artistica di Red Canzian(la copertina dell’album vanta la firma del prestigioso fumettista Sergio Staino), da cui è estratto questo primo brano: “è un album ‘libero’ e ‘colorato’spiega Silviaun cantautorato che a livello di suoni arrangiamento tenesse conto della contemporaneità e dell’epoca in cui viviamo, un disco non ancorato ad un suono retrò o storicizzato. L’idea è di un lavoro intimista ed introspettivo però colorato e ricco di suoni, una fusione tra sonorità acustici ed intramontabili e sperimentazione legata a campionamenti e synth”.

 

 

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